“Siamo onorati di ospitare le opere dell’artista Elio De Luca dedicate allo straordinario universo femminile – dicono il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini, e l'assessore alla cultura, Francesca Pinochi – con un'esposizione ideata appositamente per i suggestivi spazi di Palazzo Pretorio.
De Luca esplora l’animo umano, comunica i sentimenti di donne concrete ma che rimangono come sospese in una dimensione spirituale. Un omaggio alle virtù della donna, attraverso immagini solo all’apparenza eteree, dotate invece di un protagonismo ricercato, delicato ed elegante.
L'esposizione si inserisce nel ciclo espositivo ideato dal Comune di Certaldo per il 2017, legato alla parola chiave #omaggio, a significare la capacità di saper donare, di offrire e raccontare l'arte del dono attraverso l’espressione pittorica.
“Quella di De Luca può essere definita una “figurazione spirituale” - dice il curatore della mostra, Filippo Lotti -. che trova i suoi prodromi nella pittura italiana del Novecento ma anche nei Maestri del Rinascimento. Una pittura che nega il realismo tout-court ma entra nello spirito di una figurazione interiore, dell’anima. Donne fuori dal tempo che non si confrontano con modelli reali, che “vivono” di una realtà autonoma ed evocano situazioni indipendenti dalle dimensioni prettamente temporali ed esistenziali. Una pittura espressionista, dove per espressionismo si intende il modo in cui De Luca riesce a scavare nell'interiorità più profonda dell’animo umano. E gli occhi, lo sguardo, delle sue figure, ne sono un fulgido esempio.”
Nel testo in catalogo, Cristina Acidini, Presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dice di De Luca: “La pittura figurativa di tanti protagonisti del Novecento italiano sostiene e corrobora la scelta di De Luca, che non è mai venuto meno alla propria coerenza: una schiera che annovera i grandi fautori del "Ritorno all'ordine", maestri come Sironi (con il quale condivide l'attenzione per Giotto e per Masaccio), come l'amato Rosai, come il Campigli creatore di universi al femminile, come il figurativo per eccellenza Annigoni dal folto seguito, con un nume tutelare alla lontana, lo straniero eppur tanto presente in Italia Balthus. Da questa filiera artistica rigorosamente figurativa ma aperta alle suggestioni del Surrealismo proviene, a mio avviso, il senso di straniamento e di alterità che pervade le scene dipinte da De Luca, dove tutto è offerto alla contemplazione ma nulla si riesce a spiegare”.
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