Nata in Scozia e cresciuta in Inghilterra, Susan Leyland, ha trovato in Toscana la sua terra di adozione quando, nel 1973 decise di visitare Firenze e, innamoratasi della città, vi si stabilì.
Oggi vive in campagna, all’Impruneta, dove in mezzo ad un oliveto ha il suo studio, “un posto felice per creare”, dice, anche se rivendica con orgoglio le sue origini e l’attaccamento alla sua terra di appartenenza. Ha coltivato sin dall’infanzia un’accesa passione per i cavalli, ereditata dal nonno veterinario e allevatore che a soli quattro anni le regalò il suo primo pony.
Animali che hanno, da allora, segnato indelebilmente la sua vita e la sua arte infatti l’opera di Leyland accomuna così due cose molto care all’artista, i cavalli e l’arte.
“Mi sento fortunata – dice - perché il mio amore per i cavalli e l'arte si sono uniti assieme, in modo naturale. Importante, negli anni, è stata la mia memoria visiva che mi ha permesso di modellare i miei cavalli e creare, così, le mie emozioni. Ma senza dubbio è stata importante, oserei dire fondamentale, anche la conoscenza dell'anatomia e della psicologia di questo splendido animale”.
Sicuramente vivere all’Impruneta è stato essenziale per scoprire ed apprendere l’uso della creta: “Ho scoperto l'espressione della scultura mentre apprendevo l'uso della famosa creta di Impruneta”.
Ogni scultura, modellata a mano, è un pezzo unico e sono realizzate in argilla refrattaria o in terra.
“Principalmente lavoro la creta ed il semirefrattario. La lavorazione di una scultura richiede almeno un mese – dice la Leyland -, cominciando dalla forma grezza fino al raggiungimento di un insieme modellato con tutti i dettagli. Poi l’essiccazione e la cottura”.
Un lavoro intenso, appassionato, quasi vitale.
"C’è un qualcosa di metafisico nell’opera di Susan Leyland - scrive Roberto Milani -, c’è plasticità e attesa. Eleganza e forza. Sinuosità e sensualità. Le forme possenti delle figure equine che lei crea, sembrano volteggiare nell’aria, sorgere dal nulla. Appaiono esseri leggeri e lievi. Reali forme di vita e tangibili forme d’arte”.
“Un’espressione fortemente legata ad una sorta di neo-classicismo – continua Milani - anche se gestita e risolta in chiave decisamente contemporanea.
Opere che nascono dall’amore per l’arte e per l’animale. Quell’animale che tanto rappresenta nell’iconografia poetica della storia dell’arte. Queste possenti creature appaiono leggere più dell’aria. Come le idee, volatili. Un inno alla gioia, alla forza, all’intelligenza.
L’arte della Leyland è già fissata, lassù, nell’Olimpo della creatività. E colui che guarda rischia di seguire solo un sogno se non fa sua una creatura generata da questa grande artista!”.
A inaugurare la mostra saranno il Sindaco di Pontassieve, Marco Mairaghi e Alessandro Sarti, assessore alle Politiche Culturali con l’artista, con Ornella Casazza, già direttrice del Museo degli Argenti di Palazzo Vecchio e con i curatori Filippo Lotti e Roberto Milani.
L’inaugurazione sarà ripresa da Toscana Tv per la trasmissione “Incontri con l’Arte”, il programma ideato e condotto da Fabrizio Borghini e dall'emittente locale Sesta Rete.
Le opere saranno esposte fino al 24 maggio e saranno visitabili, ad ingresso libero, dal lunedì al venerdì (8/13.30); martedì e giovedì anche dalle 15.15/17.45 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30.
Per info: Comune di Pontassieve (Dipartimento Cultura) 055 83 60 343/344
cultura@comune.pontassieve.fi.it.
Commenti 1
Inserisci commento