La camorra e le mafie in generale sono il cancro della società e non permettono lo sviluppo culturale e civile. Purtroppo radicata profondamente nelle trame della società anche in contesti che possiamo reputare assurdi, secerne la sua ignoranza verso le nuove generazioni e qualcosa bisogna fare per fermare questo fenomeno di sottosviluppo sociale. Nel nostro paese non è facile combattere la mala vita dato che proprio chi governa spesso ne è invischiato. Questa è una viva denuncia e un’ indignazione verso chi vive nella corruzione e nel malaffare. Con questo “murales della legalità” vogliamo alzare la voce e dare una speranza affinchè venga definitivamente debellato questo fenomeno e soprattutto non ci siano più vittime innocenti come tante in passato e che purtroppo ancora oggi continuano ad esserci. Le sagome richiamano quelle prese a terra col gesso dalla polizia quando ci sono delle uccisioni per strada ma allo stesso tempo i colori di cui sono composte sono un rimando alla vita, alla speranza affinchè ciò non accada più, al vivere civile. Il colore nero rappresenta la camorra stessa; il rosso è il sangue delle vittime innocenti ammazzate; il fondo bianco l’ innocenza di coloro che hanno perso la vita. La frase realizzata con colore rosso e nero è un messaggio chiaro, all’ interno di essa si può riconoscere una pistola che spara un cuore in segno di pace e amore, mentre più avanti si può notare la sigla NA inquadrata come fosse la targa di Napoli, quindi una speranza per tutti e una speranza per la città. E’ poi rappresentata la Mehari di Giancarlo Siani che qui assurge a simbolo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. In alto a sinistra del parabrezza sono rappresentate le date di nascita e morte del giornalista mentre la targa e i sedili dell’ auto sono colorati di rosso, simbolo del sangue innocente versato. Tutta l’ opera è una speranza affinchè i giovani comprendano che la scelta della legalità conviene sempre.
L’ ingresso è su invito.
L’ opera murale sarà sempre visibile negli orari scolastici.
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