Interverranno all’inaugurazione: Prof. Massimo Della Valle (Direttore dell’osservatorio); Marcella Ferro (curatrice);
La rassegna, coordinata da Marcella Ferro in occasione di PaleoContemporanea ’13 e INAF presenta le opere di: Vito Alfarano, Angelo Bramanti, Fabio Catapano, Flaviano Esposito, Silvio Giordano, Roxy Inthebox, Ilaria Margutti, Matteo Mezzadri, Viola Pantano, Massimo Pastore, Antonio Patrizio, Claudio Rivetti, Daniele Rosselli, Sanaz Sedighy, Maria Celeste Taliani, Lucia Veronesi e Debora Vrizzi.
Rileva la curatrice Marcella Ferro che «Gerard Genette riguardo all’opera d’arte ne definisce il carattere di trascendenza laddove ci si ritrova d’innanzi a manufatti che s’incarnano in più oggetti, o perché la loro ricezione può estendersi molto oltre la presenza di quell’oggetto e in maniera tale da sopravvivere alla sua scomparsa, insomma la trascendenza riguarda tutte le maniere con cui un’opera può alterare o travalicare la relazione che intrattiene con l’oggetto materiale o ideale in cui essa ‘consiste’, tra l’opera e il suo oggetto d’immanenza. In questa direzione da sempre si muove la video arte frutto essenzialmente di una visione oltre il dato reale e per sua costituzione connaturata avendo come medium un supporto di proiezione rispondendo, inoltre, alla logica della visione dinamica ampiamente argomentata da Arnheim. Per Calvino invece il concetto di visibilità, chiaramente pertinente alla video arte è rivisto attraverso l’alta fantasia, cioè la parte più elevata dell’immaginazione corporea, quale quella che si manifesta nel caos dei sogni. E d’altronde cos’è il video se non un sogno materializzato nell’immagine e che conserva la sua peculiare intangibilità.
La video rassegna Poi piovve dentro a l’alta fantasia, parte proprio da quest’ultimo concetto, facendo riferimento ad alcuni versi di Dante che ha forse tracciato, con la Divina Commedia, una delle opere più trascendentali. Ricordandosi poi che San Tommaso d’Aquino sosteneva che ci fosse una specie di sorgente luminosa che sta in cielo e trasmette delle immagini ideali, formate o secondo la logica intrinseca del mondo immaginario (per sé) o secondo il volere di Dio (o per volere che giù lo scorge). Paradossalmente credo non ci sia, al momento, definizione più poetica e calzante della video arte, rubando letteralmente le parole ad uno dei più grandi mistici e teologi della storia».
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