Artista eclettico, Giussani presenta una nuova serie di lavori, segnati in particolare da un’azione di forte impatto estetico-emozionale, uno sparo.
L’artista, che definisce “package” il suo lavoro, conferendogli il significato di prodotto in vetrina non vendibile, con un’intimità apparente, negata e nascosta, vuole esaltare la centralità della figura, opposta a un’idea di non-senso come proiezione marginale.
Lacerazioni prodotte da colpi di arma da fuoco, ferite più mentali che fisiche, i segni che Giussani lascia sul proprio lavoro, che svelano una certa “rottura” del contenitore dell’essere.
Buchi che portano a pensare ad una costellazione estetica-filosofica.
Un richiamo pensoso al destino umano che pare ri-attualizzare un certo stoicismo di fondo; mito del razionalismo scaturito dall’irrefrenabile evoluzione tecnologica che modifica ogni statuto compreso quello del “bello” e provoca inesplorate inferenze estetiche.
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