Otto le opere mostrate, ognuna intitolata con il nome del progetto a cui appartiene.
Due di esse, con il titolo The perfect wife, vogliono rappresentare in chiave ironica il ruolo della donna che ancora oggi la società dipinge con l'immagine della moglie perfetta. Figura quest'ultima che secondo l'artista è il motivo per cui la donna è sottovalutata. La donna non è una moglie, la donna è una donna.
Altri due lavori di questa mostra, sono quelli dedicati a Dana, A te. Nulla di più serve spiegare e nulla di più l'artista dice.
Un lavoro prende invece il nome di If you play with knives before dinner..ed appartiene ad una ricerca più ampia volta a rappresentare la realtà in modo da darle una diversa connotazione rispetto a quello che è realmente. In questo lavoro si ripresenta il sangue, elemento spesso raffigurato dall' artista. Il sangue è l'espressione più pura del dolore, fisico ma simbolicamente anche dell'anima.
La prima mostra di Chiara Bonelli si intitolava infatti Pain, ed era incentrata sul concetto appena espresso.
Altro lavoro che fa parte della stessa ricerca di quello appena descritto è The ice butcher, in cui la realtà è completamente stravolta.
Ultima ricerca comprende i due lavori dal nome Scars. Sono stati esposti per la prima volta nell'omonima mostra, da poco conclusasi, dove le cicatrici, cioè i ricordi erano il filo conduttore
delle immagini presentate.
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Chiara
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