TESSUTI BOGOLAN, BASILAN E GALA DEL MALI
Mostre, Cremona, Crema, 10 December 2009
PERCORSO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Mostra organizzata da Gabriele Barbieri e Michele Stigliano. Per gentile concessione della Collezione Privata P&F

La mostra è dedicata al tema del rapporto tra tradizione e innovazione rispetto all’antica arte del bogolan, del basilan e del gala di cultura Bambara (Mali). Gli oggetti rappresentativi sono stati reperiti in loco da Gabriele Barbieri e Michele Stigliano in diverse missioni di ricerca e di studio tra il 2004 e il 2009, sulla base dell’esperienza africana più che trentennale del padre (dal 1969), della collaborazione con il maestro Doumbia Boubacar e con il fondamentale supporto logistico e di intermediazione culturale di Stefano Capotorti.

Il tradizionale bogolan in bianco e nero (bogo, nella lingua bambara, significa “argilla”) è da tempo immemore prodotto in Mali da alcune etnie provenienti dai Mandinghi su strisce di cotone larghe 12, 9 e 6 cm e cucite tra loro. In seguito hanno assunto anche dimensioni più ampie.

Nei basilan e nei gala, Il colore viene ricavato attraverso tinte naturali estratte da erbe e cortecce di diversi alberi. Si ottengono così varie tonalità di giallo, ocra, rosso e marrone (basilan) piuttosto che di azzurro e blu (gala). Il processo di tinteggiatura attraversa due fasi. In primo luogo il cotone si intinge nei pigmenti naturali. Poi il tessuto viene lasciato asciugare sotto il sole. In funzione del numero di tinteggi e di essicazioni, il cotone prende un colore più o meno scuro e deciso. Il risultato è di grande pregio estetico.

Una vasta serie di simboli caratterizza poi ogni basilan, bogolan o gala. Ogni simbolo trasmette un principio comportamentale derivato dalla saggezza bambara e viene presentato in modi sempre più creativi. Questi speciali tessuti si trovano così oggi ad assumere, oltreché valore di artigianato raffinato, anche valenza di espressione artistica.

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