Mostre, Germania, Berlin, 27 May 2011
a cura di Antonio Maiorino
Vernissage: 27 maggio 2011 dalle ore 19
Galerie PrimoPiano
Freienwalder Strasse, 32 - 13359 Berlin - DE
La contemporaneità di diversi protagonisti e delle loro umanità attraverso la performance solipsistica di Pastore nelle opere Bianco – Cold Landscapes, ci riportano ad un parallelismo assurdo e casuale, con probabili punti di incontro che solcano la stessa traccia dell’assurdo e del volutamente reale. Una sorta di pendolarismo temporale ci porta a personaggi che vivono o non vivono più, che non avrebbero mai potuto contemporaneamente essere in quel luogo. Sebbene nelle storie esposte ci siano indubbie relazioni tra i personaggi, tali relazioni scompaiono trasformando il reale in una serie non misurabile di monadi e di punti di vista. I soggetti sono lo spazio stesso. Con la soppressione del tempo oggettivo e traghettando i personaggi all’interno della psiche il reale si espone in maniera allucinata e bianca dove l’unico vero ordine è quello analogico del bianco e delle vesti (o di un’unica veste uguale per tutti). Il continuo sdoppiamento del soggetto è evidentemente non spiegabile oppure si delinea come onirica ossessione o ancora come analisi psicologica. Probabile sia dissociazione di un’anima. Dissociazione che è ben presente anche in un’opera video dello stesso autore Trentuno, salvi tutti! dove l’artista si nasconde a sé stesso e in forma giocosa cercandosi con la sottolineatura del tema musicale di un celebre film di Monicelli Il Marchese del Grillo proprio della scena del sosia.
Vernissage: 27 maggio 2011 dalle ore 19
Galerie PrimoPiano
Freienwalder Strasse, 32 - 13359 Berlin - DE
La contemporaneità di diversi protagonisti e delle loro umanità attraverso la performance solipsistica di Pastore nelle opere Bianco – Cold Landscapes, ci riportano ad un parallelismo assurdo e casuale, con probabili punti di incontro che solcano la stessa traccia dell’assurdo e del volutamente reale. Una sorta di pendolarismo temporale ci porta a personaggi che vivono o non vivono più, che non avrebbero mai potuto contemporaneamente essere in quel luogo. Sebbene nelle storie esposte ci siano indubbie relazioni tra i personaggi, tali relazioni scompaiono trasformando il reale in una serie non misurabile di monadi e di punti di vista. I soggetti sono lo spazio stesso. Con la soppressione del tempo oggettivo e traghettando i personaggi all’interno della psiche il reale si espone in maniera allucinata e bianca dove l’unico vero ordine è quello analogico del bianco e delle vesti (o di un’unica veste uguale per tutti). Il continuo sdoppiamento del soggetto è evidentemente non spiegabile oppure si delinea come onirica ossessione o ancora come analisi psicologica. Probabile sia dissociazione di un’anima. Dissociazione che è ben presente anche in un’opera video dello stesso autore Trentuno, salvi tutti! dove l’artista si nasconde a sé stesso e in forma giocosa cercandosi con la sottolineatura del tema musicale di un celebre film di Monicelli Il Marchese del Grillo proprio della scena del sosia.
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