ARTISTI DIVERSI-MATERIALI DIVERSI
Massimo Barontini, Annalisa Di Meo, Maria Kasakova, Silvia Logi
Giusi Volpiana, Susi Zucchi
Inaugurazione Martedì 13 Gennaio 2009 dalle 18 alle 23 in via Sant’Agnese 12/8 Milano tel. 02 860290 – 02 86450302
www.dars.it - dars@email.it
L’esposizione resterà aperta sino a lunedì 26 gennaio 2009
Orari: da lunedì a giovedì dalle 15.30 alle 19 - venerdì dalle 17 alle 19
apertura serale giovedì dalle 21 alle 23 previa conferma telefonica - sabato e festivi chiuso.
ARTISTI DIVERSI- MATERIALI DIVERSI: una rassegna presentata nel novembre del
2008 a Bologna negli spazi della Galleria 9 colonne/Spe/Il Resto del Carlino,
arricchita ora dalla presenza di due nuove artiste, Annalisa Di Meo e Susi Zucchi.
La relazione con la materia nell’arte di Annalisa Di Meo è punto focale della sua
ricerca nell’interpretazione della realtà in una visione poetica della natura che è
anche centro dell’indagine creativa sull’uso di materiali diversi nell’arte di Susi
Zucchi.
La mostra di Bologna, recensita per il Corriere dell’arte da Valter Fabbri ci parla di
opere “che hanno particolare armonia tra loro. Si parte dagli straordinari collage e
dalle sculture di Silvia Logi che assembla con amore ritagli di boschi: legni, arbusti,
foglie e ali di farfalla. Ci soffermiamo poi sulle immagini poetiche, tra il tenero e il
vigoroso, dei dipinti della veneta Giusi Volpiana, che, usando la spatola e vividi
colori, ci canta il suo amore per vigne, alberi e visioni di mare. Lo sguardo del
visitatore è dunque accolto da un caldo abbraccio, sinché torna al grande sole, fatto
di frantumate schegge di bosco, della Logi. La mostra prosegue con le opere di
Massimo Barontini, che con vigore ci presenta frammenti di case, di muri, di
emozioni legate all’inconscio. Ed eccoci in presenza di Maria Kasakova: nelle sue
grandi tele, imponenti come stendardi, sono impressi animali, figure umane,
vegetali. La mostra suscita, nel cuore del visitatore attento, interrogativi sulla
straordinaria ricchezza che l’artista ha a sua disposizione per donarci emozioni
usando mezzi “altri” rispetto alla tradizionale maniera di fare arte, ma assai efficaci
e in qualche modo più vicini al nostro modo di sentire e gustare la
contemporaneità: fatta di istanti a volte frettolosi, spesso di ascolto.”
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