In Andrea Morucchio le ragioni della forma si intrecciano in un equilibrio inscindibile con i concetti, siano essi di natura spirituale, culturale o socio-politica. La tensione, il rapporto dinamico tra opposti è uno degli aspetti fondamentali della sua produzione scultorea, un intreccio necessario di materiali e forze: cristallo e camere d’aria, vetro e ferro. Opere che si generano per costrizione (Accumolo) o per aperture e sfondamenti (Enlightements). Connessioni tra tempi differenti, agganci tra storia e contemporaneità emergono nell’ideazione di una serie di sculture in vetro acidato realizzate sulla copia esatta di una celata del XIV secolo.
Una schiera di elmi neri dal sorriso arcaio e indecifrabile palesano l’eterno ritorno, il continuo rinnovarsi di antiche dinamiche del potere, tra dominatori e dominati, soggetti e assoggettati. Un nero così denso che sembra assorbire il tutto, della storia e del tempo, il passato e il presente, a rappresentare forse un tragico punto di saturazione. Potrebbe quell’espressione enigmatica, apparentemente insondabile, divenire il segno di una consapevolezza, di una resistenza o di un’imminente rottura delle file? Alla medesima dimensione riflessiva si collega B[e]d Time, un letto/scultura, che nella sua ironica inesperibilità si fa metaforico giaciglio di tortura del pensiero. - Laura Poletto
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