L'ARTISTA RUDI PUNZO E LE SUE VIBRAZIONI SONORE
Testi critici, Lecce, 03 February 2011
L’ARTISTA RUDI PUNZO
e le sue
VIBRAZIONI SONORE

di Vincenzo Ampolo


Le considerazioni che seguono mi sono state stimolate dal lavoro dell’artista torinese Rudi Punzo che, questa estate, durante il suo soggiorno salentino, ha partecipato, riscuotendo un successo notevole, sia ad una Mostra Collettiva allestita nel Castello Carlo V di Lecce (curata da Katia Olivieri e Gigi Rigliaco), sia ad una Mostra-Concerto nello Studio-Galleria di Vincenzo Caricato a san Pietro in Lama ( curata da Debora Zippo) .

Rudi Punzo ci ricorda che l’energia del Cosmo è tutta intorno a noi, ci avvolge costantemente con le sue vibrazioni sonore.
Il silenzio non è mai tale.
Se si sa ascoltare si riesce a percepire la vita che, ritmicamente, pulsa al suo interno.
Si inizia con i “comunicati sonori” del nostro corpo, suoni come segnali: Il battito del cuore, i gorgoglii intestinali, lo scricchiolio delle ossa… per aprirsi ai suoni della natura che ci circonda.
Ecco, ora è passata accanto a me una farfalla e immagino di poter amplificare il suono delle sue ali, fino a sentire lo spostamento dell’aria che provoca.
Se fosse un giorno di pioggia potrei sentire il ticchettio delle gocce d’acqua sul tetto o sui vetri della mia stanza, l’abbaiare di un cane, i passi sul selciato, il passare veloce delle auto e le voci indistinte dei passanti…Vi è tutto un “paesaggio sonoro” interno ed esterno a noi che spesso ignoriamo.
L’insieme di questi suoni, che solitamente rappresenta il “rumore di fondo”, la colonna sonora del nostro vivere, può emergere e diventare evidente, suono vivo e vitale.
La potenza suggestiva del suono, la sua potente carica evocatrice di contenuti perfino numinosi, ne faceva, già nel mondo magico, la forza cosmica primordiale ed il suo utilizzo rappresentava una modalità di comunicazione privilegiata se non proprio “la” modalità di comunicazione per eccellenza sia col mondo visibile sia col mondo invisibile.
Le radici cosmico-naturali erano, così, continuamente nutrite dall’atteggiamento di disponibilità a cogliere nell’ambiente tutto ciò che l’ambiente esprimeva e produceva. Le sonorità interne ed esterne erano motivo-guida predominante, capace di vivificare profondamente ogni essere umano e di arricchirlo di benessere psicofisico.
Suoni come vibrazioni, onde cicliche, modelli ritmici…

La scienza che studia le vibrazioni, ha dimostrato come certi materiali plastici, sottoposti ad emissioni sonore, possono assumere tali conformazioni da far pensare di essere caduti sotto l’influsso di un campo gravitazionale. Secondo questi esperimenti, il suono diventa capace di modellare la forma (gli strumenti musicali evidenziano come la forma sia capace di modellare il suono). Le proprietà vibratorie sono caratteristiche di ogni organismo vivente, con il risultato dell’emissione di onde (cardiache, cerebrali).
Come il cosmo vibra così gli esseri vibrano e le loro vibrazioni, si può affermare, costituiscono una vera e propria orchestra.
Più difficile è riprodurre queste sonorità, questo caos di suoni stratificati che si sovrastano a vicenda e che pure sono capaci di emozionare, di comunicare, di dare senso e ritmo ai giorni ed alle notti della nostra vita.

L’artista Rudi Punzo, che da anni studia i suoni della materia e le loro variabili, raccoglie oggetti in disuso, li riassembla e ne trae nuove forme di vita sonore e ritmiche.
Le sue sculture appaiono come strane creature in movimento, forme di vita elementare, Lucciole Fotovoltaiche che raccolgono la luce grazie ai pannelli solari di cui sono dotate sul dorso e generano ritmo, suono, musica e danza.
Come un valente direttore d’orchestra Rudi Punzo, nel suo concerto/performance guida i suoi musicisti meccanici, li ascolta e li segue, agevolando e valorizzando ogni variazione, ogni capriccio del caso, ogni difficoltà e soprattutto ogni nuova e inedita armonia.
Negli Eventi Salentini, noi spettatori siamo stati catapultati in un universo vibratorio di suoni che, per il suo contenuto particolarmente evocativo, ci ha trascinati in luoghi, in tempi ed in situazioni a forte impatto emotivo.

Con la fine dell’estate Rudi è partito, risucchiato dai suoi impegni in tutto il mondo e dalle pause necessarie e produttive nel suo studio-laboratorio sonoro nel centro di Torino.
Il Salento, come mi ha scritto in questi giorni, ha lasciato a lui l’odore del mare, l’incanto dei nostri tramonti e il sapore dell’olio dei nostri ulivi.
Alla mia famiglia Rudi ha affidato due strani animaletti metallici, molto colorati. Con la prima luce del sole si animano, muovendosi e producendo ritmiche sonorità, che rallentano e terminano quando il sole scompare.


Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login