Mostre, Piacenza, 12 May 2021
La galleria d'arte contemporanea Jelmoni Studio Gallery inaugura la mostra proponendo un ambizioso progetto espositivo e culturale, "FLUXUS NOW".

La mostra si propone di rievocare nell'animo dell'osservatore un momento cruciale per l'arte.

Gli artisti provenienti da diverse parti del mondo, testimoniano la voglia di comunicare, le opere selezionate ci trasportano in un luogo carico di vivacità creativa.

In una conferenza nel 1961 a New York, George Maciunas usa per la prima volta il termine Fluxus ad indicare le caratteristiche del movimento che sta costruendo. Le opere, e ancor più le azioni, debordano e scorrono come un fiume in piena ponendosi in modo violentemente antagonista all’arte, intesa come oggetto di consumo per pochi.

La mostra si propone, la spersonalizzazione dell’arte e formulazione di una prassi esecutiva che tende all’idea del «tutto è arte», trovano nell'Oratorio Della Passione Basilica S.Ambrogio Milano ,un luogo privilegiato di comunicazione. In questo scenario, l'arte comincia a perdere la sua forma convenzionale, si dilata sino ad elevare l’indeterminazione e il caos a struttura portante delle idee. Spaziando tra diversi media, dalla scultura al video, dalla pittura alla fotografia, le opere esposte si articolano attorno al Caos , l'allestimento rifiuta una lettura logicamente consequenziale, dandoci la possibilità di comporre l’insieme e la successione delle opere a nostro piacimento.

PROGETTI SPECIALI :

VENEZIA, EMBRIONE DELLA FUTURA CULTURA PLANETARIA

Marko Pogačnik

Il mio interesse per Venezia è nato nel 1978, quando ho esposto presso il padiglione jugoslavo della Biennale di Venezia insieme ai miei co-creatori della famiglia Šempas. Quello che mi ha sempre affascinato della cultura veneziana è il perfetto equilibrio tra gli elementi Acqua e Terra. La nostra civiltà moderna è immersa in concetti pesanti e razionali mentre la cultura veneziana, integrando l'acqua nel suo organismo urbano, è più fluida, più femminile e aperta all'ispirazione creativa.

Da allora ho pubblicato diversi libri su Venezia in diverse lingue, il primo del 1986 si intitola “Percorso segreto attraverso Venezia” (Caruci, Roma). Negli anni successivi ho tenuto molti workshop a Venezia collaborando con diversi gruppi internazionali. Non si trattava di semplici passeggiate per la città. Abbiamo lavorato sulla percezione delle sottili strutture eteriche dei luoghi importanti della città. Abbiamo lavorato anche alla guarigione dei rapporti nella città che erano bloccati dalla rottura della matrice, secondo la quale Venezia sarebbe stata costruita in perfetto equilibrio tra la qualità femminile dell'acqua e la qualità maschile della sua organizzazione urbana.

Dopo la citata Biennale di Venezia, il mio lavoro artistico è cambiato. Mi sono reso conto che la devastazione ecologica della Terra non può essere fermata senza sviluppare processi di guarigione che possano toccare l'essenza elementare e la coscienza della Terra, che l'ecologia moderna ignora. Per rispondere a questa esigenza ho sviluppato metodi di guarigione ecologica. Si basano sugli strumenti artistici che abbiamo creato tra gli anni 1965-71, quando ero membro del gruppo artistico OHO. Questo lavoro è basato sul suono, il colore e il movimento, spesso combinato con i principi curativi dell'omeopatia e dell'agopuntura.

Il lavoro su Venezia presentato alla mostra Fluxus, risale alla primavera del 2020. Si compone di 62 disegni con relative fotografie del mio collega Bojan Brecelj di Lubiana. Insieme al testo che ho scritto verrà a breve stampato un libro. Il lavoro si basa sulla mia recente visione che indica Venezia come il luogo in cui Gaia, l'anima della Terra, ha preparato il seme per lo sviluppo futuro del nostro pianeta. Per dirlo in altre parole, la cultura veneziana funge da grembo in cui sono immagazzinate tutte le energie e le qualità necessarie per creare l'embrione di una nuova realtà spaziale e temporale multidimensionale.

Comprendo lo sviluppo di questo embrione come un'alternativa allo spazio della realtà in cui viviamo ora, e che è in fase di autodistruzione. Luoghi diversi di Venezia, solitamente contrassegnati da chiese e monasteri, funzionano non solo nella realtà visibile ma ereditano anche diverse dimensioni parallele. Il lavoro presentato si basa sulla mia percezione di queste dimensioni parallele della realtà. Lo scopo della mia opera d'arte presentata alla mostra Fluxus è sensibilizzare le persone che Venezia è più di una meta turistica. È un luogo dove - a livelli di realtà che non sono visibili ai nostri occhi fisici - il futuro della vita sulla Terra viene codificato e sviluppato.

Marko Pogačnik

Nato nel 1944 a Kranj, vive in Slovenia. Negli anni 1965-71 ha lavorato all’ Arte Concettuale e alla Land Art come membro del gruppo OHO. Ha esposto in importanti mostre al Museum of Modern Art a New York e alla Biennale di Venezia (1978, 2016). Dal 1971 lavora nel campo dell'arte combinato con l'ecologia integrale (geocultura). Ha sviluppato un originale metodo di guarigione della Terra chiamato "litopuntura" con pietre messe in posizione eretta su punti specifici e integrato con cosmogrammi scolpiti. I lavori di litopuntura sono presenti in diversi paesi d'Europa e in altri continenti. Dal 1998 sviluppa esercizi corporei “Gaia Touch” per sintonizzarsi sull'essenza della Terra. Fra I suoi libri ricordiamo: Nature Spirits & Elemental Beings, Turned Upside Down, Gaia's Quantum Leap, Sacred Geography, Universe of the Human Body, Earth Wisdom and Christ Power. Nel 2016 è stato nominato Ambasciatore di Buona Volontà dal Direttore Generale dell' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Istruzione, la Scienza e la Cultura (UNESCCO)

PARADISOTERRESTRE

E sin dagli inizi della civiltà, l’uomo ha contribuito alla costruzione del “suo” paradiso terrestre con i suoi manufatti. Il segno dell’uomo caratterizza ogni possibile paradiso terrestre.

Dino Gavina

Mariyo Yagi

L'artista giapponese Mariyo Yagi è nata nel 1948 a Kobe, in Giappone. Si è laureata in Belle Arti presso la Kyoto City University of Art. Dal 1973 al 1976 ha lavorato per lo scultore e architetto Isamu Noguchi. Nel 1973 alla Biennale di Venezia incontra Carlo Scarpa che la presenta a Dino Gavina.

Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il 1995 Urban Art Prize a Maubege (Francia) e l'Urban Design Prize a Toyonaka (Giappone). Nel 1999 ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa in Scienze Umanistiche (Università di Anaheim, Stati Uniti) e nel 2003 il Premio al Merito Culturale della Prefettura di Kyoto (Giappone), 21a edizione.

Le sue opere più note, frutto di una personale ricerca teorica sulla parola "Nawa" (corda in giapponese, che metaforicamente connette l'Umanità), sono sculture a spirale di materiali e dimensioni differenti, anche monumentali, che si possono ammirare in Europa. negli Stati Uniti e in Asia.

Mariyo Yagi ha sviluppato progetti ambientali e performance pubbliche dal momento che il suo mezzo espressivo include gradevoli giardini e paesaggi, grandi parchi e terrapieni monumentali, che trasformano le comunità e "l'ambiente costruito" attraverso l'arte interattiva.

Le sue opere poetiche risuonano con il suo principio "NAWA-Rope" chiamato "NAWALOGY": energia a spirale del movimento tra gli esseri umani tenuti assieme da una corda metaforica, che si lega completamente al Cosmo. Nel vocabolario infattti la parola NAWA = "You & I", tende a rappresentare nell'immaginario una serie infinita di forme a spirale, aprendo, metaforicamente, nuove prospettive e possibilità e immaginando così un mondo migliore.


LOCATION - “ORATORIO DELLA PASSIONE" BASILICA S. AMBROGIO MILANO

L’Oratorio della Passione è un noto spazio espositivo in Milano, situato nello storico centro, vicino ai più importanti spazi culturali del Fuori Salone e del Quadrilatero della Moda. La centralità di Milano nel contesto europeo è un elemento preferenziale per l’assegnazione di progetti culturali che valorizzano il nostro patrimonio e rafforzano le collaborazioni. Milano, ambasciatrice dell’Italia nel mondo.

"FLUXUS NOW" è un progetto della Jelmoni Studio Gallery curato da Stefano Gramantieri business partner della galleria Jelmoni, esperto in relazioni internazionali, vive a Londra e coordina la complessa ricerca di artisti internazionali affermati e ne segue la completa gestione.

Saranno esposte opere di :

Anastassia Markovskaya, Russia - Annette Werndl, Germania - Benjamin Hosking, Australia - Fola David, Nigeria - Gregory Malphurs, USA - Illuminati Neon, Regno Unito - Lana Van Lanigh, Paesi Bassi - Magdalena Szmydtke, Polonia - Mariyo Yagi, Giappone - Marko Pogacnik, Slovenia - Nuki Sigora, Israele - Pia Kintrup, Germania - Sebastian Siebel, Germania - Tanya Stubbles, Australia - Terry Beard, Regno Unito - V.F. Wolf, USA Vasilis Soulis, Grecia - Wong Weng Yew, Singapore - Sergio Gandini, Italia - Maurizio Diana, Italia - Grazia Santarpia, Italia - Davide Frisoni, Italia - Roberto Pagnani, Italia - Luciano Bonetti, Italia - Raffaella Bellani,Italia - Ursula Radel - Leszczynski - Austria

JELMONI STUDIO GALLERY

MILAN | LONDON | BERLIN

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