RizHoma.housegallery - Civitas Interdictio - Loredana Grasso Solo show
Mostre, Palermo, 25 November 2011
Nella concezione moderna il termine “cittadinanza” ha assunto diversi significati. Il più comune si concretizza nel profondo senso di appartenenza che ogni essere vivente intrattiene con un luogo circoscritto.
Il Nascere, il Vivere e il Morire sono stati spesso limitati entro precisi confini geografici tanto da indurre a pensare di poter bastare a sé stessi, il che non è del tutto errato.
Con Civitas Interdictio si puntualizza la privazione o, per meglio dire,l’intervento dell’Uomo su ciò che di più caro possiede: il senso di appartenenza.
Il profondo legame intrecciato con la sua Terra d’origine lo ha indotto a credere che l’assenza di un’identità comunitaria coincidesse necessariamente con un totale stato di disorientamento.
E’ solo da un’attenta riflessione attorno al concetto di “privazione della cittadinanza” che l’opera di Loredana Grasso assume molteplici forme e dai risvolti illuminanti. Gli stessi si esplicano tramite gli elementi scelti dall’artista per indagare sul vero senso di Apolidia.
Mai così appropriato come nell’Epoca attuale, questo termine viaggia in stretta connessione con il vagabondare proprio di alcuni soggetti verso territori nuovi ed inesplorati. Questo determina la predominanza assoluta dell’Uomo/Apolide divenendo di forte richiamo per la già usata espressione “Uomo cittadino del Mondo” che ha reso Epitteto uno dei sofisti greci dal pensiero più affine alle odierne concezioni.
Animali dalle fattezze agghiaccianti e dallo sguardo ipnotico, scenari tra l’onirico e il paradossale rendono l’opera di Loredana Grasso capace di confrontarsi con la caducità delle nostre certezze, rese tali proprio perché calate in una realtà priva di punti fermi o di “zone franche”.
Ad influenzare la poetica dell’artista vi è proprio l’indefinitezza a questo punto necessario valore verso cui andare per scoprire Mondi nuovi.
Oltre lo Spazio, oltre il Tempo come a dimostrazione che l’identificarsi entro certi limiti urbani non può sopperire la voglia dell’Essere umano di non appartenere a nessun luogo prestabilito.
Secondo questa idea Egli va, si sposta, vaga in ogni dove incontrando una sensazione di libertà attraverso la quale sente di stare superando i propri limiti mentali/geografici.
Ed ecco, quindi, come tutti i lavori in mostra riesco a concorrere verso questo sentimento di “oltranza” servendosi dell’Arma dello spiazzamento come ottimo strumento per condurre oggetti di uso comune verso il surreale.
Nella doppia valenza ora assunta dall’Apolide , l’intera opera dell’artista rappresenta, sì, la perdita della condizione di cittadino ma di contro dà prova della sua totale adesione al superamento di limiti fisici e mentali.
Loredana Grasso

Civitas Interdictio

a cura di Martina Colajanni

Commenti 1

Associazione Roberta Smedili
13 anni fa
un grandissimo in bocca al lupo

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