senseOFcommunity #5 // bologna | lo spirito comunitario dell’arte nella società 2.0
Residences, Bologna, 27 September 2013
Workshop residenziale per artisti e curatori sulle pratiche artistiche site specific nell'ambito dell’arte contemporanea curato e diretto da Silvia Petronici in collaborazione con la Galleria ADIACENZE di Bologna

“[…] ad assumere rilievo non è la fissità dello sguardo e del giudizio estetico,
ma la comprensione profonda di come l’interazione
fra i soggetti influisca sulla forma finale”
Anna Detheridge


SenseOFcommunity #5 è la mostra finale di un workshop sulle pratiche artistiche site specific organizzato per la galleria ADIACENZE di Bologna come ultima tappa del progetto Sense of Community #1/5 che articolandosi in sedi tra loro differenti ha consentito un’indagine completa sulle potenzialità di questa pratica artistica e delle sue speciali congruenze nello studio delle pratiche curatoriali.
Gli artisti e i curatori coinvolti hanno sperimentato il loro sense of community con onestà e senza indugi. Vederli lavorare insieme, tutti al proprio lavoro e tutti al lavoro di tutti mi ha dato la misura che questa ricerca che ho voluto iniziare nell’omonimo ciclo di workshop era qualcosa di più di uno studio, seppur serio, su una pratica artistica. Qualcosa che ha cercato dentro di noi ciò di cui avevamo bisogno.
Ringrazio tutti e ciascuno per il coraggio, per la pertinacia e per il cuore che in questi lavori sono la qualità che si aggiunge alla brillantezza delle intuizioni. Ringrazio la galleria ADIACENZE, Amerigo Mariotti, Daniela Tozzi e il loro staff per aver dato vita ad un luogo dai confini elastici che raramente si incontra lavorando nel sistema dell’arte. La passione di tutti, sulle pareti e nell’aria della galleria ha reso questo progetto speciale.
I lavori presenti indagano la dimensione fisica e semantica di questo luogo restituendo ad ogni angolo una prospettiva di scelte e di affezioni che lo collegano alle persone e alla città cui appartiene. La restituzione di valore ha mosso queste ricerche in un percorso euristico che dalla memoria del passato trova radici e direzioni di senso.
Il rapporto tra curatori e artisti è divenuto territorio di scambio e i significati in campo hanno circolato trasferendosi come scintille di luce in una rete di connessioni virtuose dove tutti hanno brillato.

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