Questo progetto prosegue la ricerca intrapresa da Connected, il progetto costruito per il Giardino dei Semplici di Firenze, dove il tema delle corrispondenze e dei legami era affrontato a partire dall’osservazione delle connessioni esistenti in natura (tra gli organismi e tra questi e il loro ambiente) e dall’analogia tra le connessioni naturali e il meccanismo di espansione del contatto fra gli individui alimentato – con la pratica quotidiana dei social network – dal web 2.0 (un gioco per adulti senz’altro molto esteso e coinvolgente).
L’assunto che orienta la ricerca artistica in entrambi i progetti è quello dell’esistenza di un network invisibile che collega tutto e tutti. Un assunto che impegna le artiste coinvolte in una disciplina “visionaria” di svelamento e riattivazione dei legami.
In un senso - per Connected - il modello è la natura osservata con la lente del web 2.0 e nell’altro - per Playing - il modello è la pratica del gioco che si alimenta di continue corrispondenze e rimandi e salti tra parti diverse della realtà accostate nell’immaginazione creativa.
Qui la dinamica del gioco, osservata nella prospettiva dell’infanzia è al centro della ricerca sulla capacità umana di stabilire collegamenti fra le cose, le persone, i membri di una comunità, i loro desideri, i sogni, le analisi, le istanze cognitive, le scoperte, le diverse parti di sé.
La componente performativa del gioco (spesso sociale e condivisa) è quella che prelude alla scoperta, alla sperimentazione e quindi all’apprendimento. Dai giochi si entra e si esce, si fanno giochi che intersecano in più punti altri giochi e, passando dall’uno all’altro, nel corso della crescita e poi della vita intera si costruiscono reti in grado di intercettare i significati, stabilire connessioni sensate. Reti che ci permettono di comunicare.
Silvia Petronici
Commenti 0
Inserisci commento