Testi critici, Ascoli Piceno, 09 May 2009
Premio Internazionale d’Arte “PERLA DELL’ADRIATICO”2009Le opere di questa rassegna raccontano qualcosa dell’autore, raccontano di luoghi, e di luoghi dell’anima, dell’angoscia esistenziale dell’uomo e del suo essere gettato nel mondo, ma anche dello stupore, della gioia e della speranza. I lavori appaiono non come frutto di un desiderio solipistico, ma come dialogo dell’artista contemporaneo che parla alla società: che interroga e si interroga sulla realtà. Questa è la dimensione per cui l’arte è riconducibile alle categorie del Bello e insieme dell’Utile.
Sono opere di chi ha viaggiato nel Mondo delle Idee che divengono copia della realtà, o meglio, interpretazione di una realtà cui si affida un messaggio, che può assumere l’aspetto dell’esaltazione come quello del monito. Ed è attraverso il linguaggio della forma e del colore, lo stile con cui l’artista lavora questo linguaggio, che prende corpo e si delinea la struttura della comunicazione. Racconta di un globo-spazzatura la sfera dorata, emblema forse della sua primordiale verginità, con elementi informatici che denunciano l’inquinamento del pianeta. La forza del colore sui manichini senza volto che sembrano voler uscire prepotentemente dal quadro come per cercare un’identità, è quella del colore rosso, il colore della “Passione”. C’è l’oro prezioso e luminoso di un “Abbraccio” in una sorta di Eden che prelude al farsi di una vita senza dolore. E brandelli, come di ingannevole carta geografica di oro e di argento, che si spalancano su impossibili Colonne d’Ercole, sono gli elementi che caratterizzano un’ altra opera. Il verde sereno, che rimanda all’origine della vita, è il tramite di un “Quadro che si crea da solo”. Ci sono i colori utilizzati con maestria per far vivere leggere figure femminili e una esplosione di luce sulla tela di un “Paesaggio” in cui vorremmo vivere.Sono i colori di una melodia quelli di un “Ritratto di donna” e poi grandi occhi ancora di donna, come mondi di cui puoi intravedere l’essenza, ci guardano da un dipinto: e sono linee buone e colori in sottili cromie. Si amalgamano e si intrecciano in tratti gentili il tenue rosa e l’azzurro dell’ opera” Estasi”. Un quadro senza colore, un mondo di oggetti d’uso in una composizione-scomposizione, per dire “Quel che resta dell’umanità”. Raccontano, invece, del mare Mediterraneo i colori del “Pesce fossile” in vetro-fusione. “Ispirazione”, l’uno e i tanti, una cornucopia da cui escono come in crescendo palline d’oro e di smalto, una scultura che rimanda al flusso inesauribile dei pensieri e, insieme, ai talenti ricevuti da utilizzare per dare un senso alla vita. E’ rosso il plastico, grande cuore, perché “Dio è Amore”, con la purezza del bianco e le qualità creative del giallo. Magica l’atmosfera delle fotografie in bianco e nero e di quella che ritrae uomini e bottiglie, una realtà pensata, una installazione dell’artista che utilizza il bianco e il nero per creare forte pathos. Ancora non colore per il “Percorso enigmatico”, una sorta di labirinto, da cui l’uomo contemporaneo, forse, tenta di uscire. Al colore dell’immaginazione, il giallo solare e deciso, è affidata la “Ricerca dello spazio tempo”, le categorie da cui siamo, inevitabilmente (?) fagocitati.



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