Non nel senso che è fatta con cuore o altre cose del genere.
È una dimensione estetica della pittura: è pittura (vernice) che non vuole essere altro da ciò che è.
Non è pittura che si spaccia per la realtà, sono grumi di colore che raccontano il modo di nascere della realtà sotto ai nostri propri occhi, è una pittura di superficie non di scudo.
La superficie è porosa e aperta alla lettura come se fosse sbriciolata per il fruitore che vi si può insinuare sapendo che l'artista ha voluto mettere insieme i suoi segni senza precludere a chi guarda di inserirsi visivamente tra le sillabe cromatiche, è perciò che non è figurazione in senso banale: è l'attenzione del dimostrare della superficie anche gli anfratti come se si potesse giacere tra i petali o nuotare in quelle acque ferme nel tempo, quei peli mossi , di animali.
La materia vive e si manifesta, è il racconto sincero del segreto della realtà percettiva e fenomenologica e non la sua occlusione descrittiva.
Ciò significa che il messaggio è leggibile ed è goduria della vista.
Percorribile come dei sentieri di materia pittorica, una maniera di affrontare il supporto che dà soddisfazione al fruitore perchè devi camminare e "sporcarti" i sensi.
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