La mostra presenta circa sessanta opere ispirate dalla suggestione di riscoprire, rileggere e riproporre, con linguaggi figurativi e allegorici della cultura contemporanea, messaggi e valori estetici, simbolici e culturali dell'antica civiltà etrusca.
Attraverso lavori artistici di alto profilo concettuale e comunicativo, che sanno intrecciare con sensibilità ed ironia le dimensioni del tempo e dello spazio, Valerio Giovannini ci mostra volti, pensieri, e vicende di persone (parola che viene dall'Etrusco "Phersu"), idee e personaggi di epoca etrusca che divengono anche narrazione specchiante e citazione quotidiana di noi contemporanei.
E infatti Giovannini è arrivato a questa mostra attraverso un lungo e impegnativo percorso di studio e di ricerca semiotica sullo straordinario patrimonio di conoscenza e di cultura custodito ed amato dalla città di Cortona.
A Cortona meglio che altrove scopriamo infatti quanto la conoscenza antica è speculare al presente: lo arricchisce di senso e ci aiuta a ritrovare una storia più consapevole della nostra vita inserendola nella storia antica del mondo. Infatti, come ha scritto Franco Cardini "noi siamo più antichi di quanto crediamo" e senza la ri-visitazione delle radici e dei valori più antichi le culture e le comunità di oggi non si comprendono.
Il titolo della mostra "MALNA TURAN" è composto da due parole etrusche e si può tradurre come "Specchio della Dea dell'amore", l'antica divinità cui gli Etruschi avevano consacrato il mese di luglio.
Tecniche di realizzazione e dimensioni delle opere rimandano alle proporzioni della "Tabula Cortonensis" ed ai materiali tipici dell'arte etrusca: oro, rame, lino, terrecotte e pigmenti. Così Giovannini, nella sua personalissima "recherche", dedica grande attenzione ai materiali con cui "fare opera" e s'avvale della tecnica dell'à plat, della stilizzazione, della geometrizzazione per creare immagini-icona, codici di comunicazione condivisi, come ha sottolineato la studiosa d'arte Marilena Pasquali. E anche le suggestive quinte architettoniche, le stanze e i saloni della Fortezza di Girifalco, assieme ai panorami della Val di Chiana e del lago di Bolsena che si spalancano alla nostra vista dai suoi bastioni, ci rimandano alla memoria dell'arx etrusca e ci fanno anche ri-vivere, grazie all'istallazione dei cicli artistici ideati da Giovannini, la forte attualità quotidiana della cultura degli Etruschi, che, tra l'altro, erano "sicuramente più spensierati dei Latini, più libertari in tutto e per tutto" come ha recentemente scritto Philippe Daverio.
La mostra, che rientra nel programma regionale de “Le notti dell'archeologia” è promossa dal Comune di Cortona, MAEC (Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona), Amat (Associazione dei Musei Archeologici della Toscana) e dall'associazione culturale Present Art ed ha il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Cortona, MAEC, Amat, Accademia Etrusca, Archeologia Viva e Parusia.
Il catalogo è pubblicato a cura del Comune di Cortona.
La mostra resterà aperta fino al 26 luglio 2009 tutti i giorni dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19,00.
Info:
www.presentart.it
www.cortonamaec.org
www.valeriogiovannini.com
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