di Virginia Carbonelli
A cura di: Enza Di Matteo
Giovedì 8 ottobre – giovedì 22 ottobre 2009
Inaugurazione giovedì 8 ottobre 2009 alle ore 18:00. Si terrà una performance tratta dal testo Storia immaginaria di tombini e altre cose di Marco Lupo, interpretato da Cecilia Di Giuli.
Giovedì 8 ottobre alle ore 18.00, la galleria la__lineaartecontemporanea di Roma, inaugura la mostra Tombini di Roma, stampe di Virginia Carbonelli.
A cura di: Enza Di Matteo
La stagione autunnale della galleria apre, a quasi un anno dalla sua nascita, con una nuova mostra tenuta dalla sua stessa direttrice-artista Virginia Carbonelli. Una riapertura, dopo la breve pausa estiva, quasi senza soluzione di continuità con la mostra precedente. Si tratta infatti di stampe a cucchiaio su carta giapponese secondo la tecnica utilizzata da Rosanna Rossi, l’artista di cui si è conclusa la mostra il 4 giugno scorso. L’idea stessa di prendere come oggetto di ispirazione i tombini di Roma è nata attraverso un loro felice confronto, tenutosi per le vie di Roma. La strada come punto di partenza. Uno sguardo raso terra disposto a percorrere il manto calpestabile o carrabile dell’asfalto. Il pensiero vola basso alla ricerca di tracce significanti. Banali coperchi che portano sigle dell’ENEL, di una linea telefonica, dalla SIP – quando c’era la SIP! – alla più recente FASTWEB, a quelle più note dell’amministrazione comunale, le SPQR. Rullati come nobili stampi e impressi sulla nobilissima carta giapponese. Un’operazione che non lascia indifferenti i passanti, che si colloca quasi al limite di una performance o comunque rasenta l’ arte urbana. L’arte della stampa esce dai suoi ambienti chiusi e conquista la strada, prendendone i suoi caratteri mobili, le sue figurazioni e le sue forme. Una ricerca avvincente quella di Virginia Carbonelli, il cui procedimento è stato documentato grazie al reportage fotografico condotto da Flavia Federico e di cui si offre un piccolo, ma prezioso saggio. Ricerca caratterizzata da un’ amabile chiarezza, una piacevole leggibilità; di fronte a queste “stampe su strada” ci troviamo a nostro agio, sorpresi e ammaliati nel vedere come l’arte nobiliti e prenda forme comuni per svolgere un suo racconto, puramente visivo. A rendere questa mostra ancora più interessante è il sodalizio artistico creato con un promettente scrittore di storie, Marco Lupo, autore del racconto Storia immaginaria di tombini e altre cose, racconto nato appositamente per questa mostra e che, la sera dell’inaugurazione, sarà interpretato dall’attrice Cecilia Di Giuli.
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