Il titolo, ripreso dalla pellicola di Peter Greenaway, The Belly of an Architect - proiettato durante la mostra - indica appunto l’approccio attraverso cui gli artisti che indagano il tema dell’architettura, entrano nelle viscere dei luoghi e dei non-luoghi, delle geografie e delle storie dell’anima e del corpo. Se i muri degli edifici rappresentano lo scheletro dell’uomo, il fil rouge della mostra è interpretato attraverso riservate assenze o oniriche presenze, proiezioni autoriflessive o architetture post-industriali, luoghi claustrofobici e paesaggi oscuri, ombre e rifugi, palazzi luminescenti e boscaglie incantevoli e sfuggenti, cattedrali magiche e stanze fatiscenti.
Abbandono, pericolo, suggestione, bellezza, decadenza e splendore si intrecciano continuamente tra fotografie e video che raccontano storie di contaminazioni ossessive ed intermittenti sulla soglia di differenti pratiche artistiche.
Artisti:
MATTEO BASILÉ
PETER BELYI
ROBERT GLIGOROV
CLAUDIO GOBBI
GUIDO GUIDI
TEODORO LUPO
MASBEDO
MARCO NERI
MARINA PARIS
GIUSEPPE PIETRONIRO
ROBERT POLIDORI
CLAUDIA POZZOLI
MARTINA DELLA VALLE
ALESSANDRO ZUEK SIMONETTI
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