Requiem (365 singhiozzi per Dawson) è un’installazione site specific realizzata da Gianni Moretti durante la sua residenza presso il Mongin Art Center di Seoul. Si tratta di un lavoro che poggia sulla frammentarietà della decostruzione, su una poetica del riutilizzo della memoria e dell’aspettativa. La figura-matrice del lavoro prende forma e origine dalla statuaria greca che il giovane artista perugino disegna e impregna d’inchiostro per imprimerla poi sui singoli fogli di un calendario coreano srotolato al contrario, ovvero partendo dal 31 dicembre per tornare al 1 gennaio. L’opera oscilla sulla pratica artistica del processo nel senso di un continuo scambio tra visibile ed invisibile, sulle infinite possibilità della percezione retinica che lascia altalenante il posto a sensazioni più estreme e nascoste, a codici antichi ridefiniti per ottenere la visione necessaria e ossessiva di uno sguardo acuto, personale e estremamente contemporaneo.
repeat! è un lavoro sonoro che parte dalle opere create da Gary Marlowe per le sue istallazioni “aural frames” che seguono lo sviluppo della musica verso la singolarità assoluta in un definito contesto e momento nel tempo. L´opera presentata qui con Moretti si pone tra ambient e co-protagonista, ma senza creare un dilemma: In avanzata definizione Eno-esque, la musica viene “vista” in modo architettonico, come parte innata dell´ambiente nel quale si presenta l´opera di Moretti. Invece di avvicinarsi alla irrepetibilità, come ormai ricercato da Marlowe nelle sue istallazioni in genere, qui la musica viene ripetuta dopo 33 minuti, sposandosi cosí con la proposta visiva della infinita ripetizione. La suite repeat!, che vede come dei solisti grandi macchine da stampa industriale, consiste in numerosi “field recordings”, registrazioni di ambienti significativi, precisamente scelti e trattati da Marlowe. Alcuni esempi sono l´interno del supertram a Sheffield, una sala stampa a Cuba, un ristorante all´aperto in Grecia, “Heidelberg” printing presses nell’Idaho e a Utrecht, e alla fine, come ambiente generale, l´immagine acustica di una classe di studenti di belle arti che visitano, appunto, una galleria d´arte. Lasciando dietro di sé i tradizionali confini tra musica e sound design, Marlowe propone una composizione di sviluppo sorprendente, con elementi mantrici e trascendentali. La ripetizione di rumori inaspettati porta a un´esperienza profonda e meditativa. Specchio compositoriale per il Requiem di Moretti, con una chitarra spietata, irrompente, piacevole che spinge i pensieri al... repeat! Da capo.
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