Oltre alla vostra attività artistica, avete curato nel 2005 Videotheka : collettiva di video artisti provenienti dall'Europa; nel titolo avete ripreso il termine ideato da Achille Bonito Oliva e riutilizzato da Nam June Paik per indicare la riappropriazione del media video e riutilizzarlo
Non come strumento detenuto dal potere (in Italia ne sappiamo qualcosa), ma come spazio di immaginazione libera dell'artista. Il tema è oggi più che mai attuale.
Stefano Giuriati:
Inanzitutto grazie per l’interese mostrato nei nostri confronti.
Entro subito nel merito, Videotheka ha avuto un lungo percorso che ci ha portato in vari paesi in cui abbiamo presentato vari artisti e ci siamo concentrati sul mezzo(Video nelle sue piú svariate forme), sull’archiviazione e sul tempo. Il video, come dimostrato, non é televisione, utilizza una tecnica che se vogliamo possiamo definire „televisiva“ ma in realtá produce ben altro. L’utilizzo che ne fanno gli artisti é a 365gradi e le differenze tra oggi e ieri sono enormi,si utilizza quello che il mercato di massa offre e lo si propone in un’altro contesto mostrandone le sue potenzialita alternative.
Aldo Giannotti:Si! il nostro obbiettivo e´quello di promuovere e dare visibilita´a un metodo espressivo che continua, nonostante gli anni, a svilupparsi e a trovare nuove forme di ricerca.
Simeoni Ilaria:
Dall'esperienza curatoriale e della mostra con Nt Art Gallery, proviamo a utilizzare lo spazio di quest'intervista per ragionare sulle possibilità oggi dell'artista di affermare tale posizione? E, ancora più complesso, riflettere sulle possibilità di recezione da parte del pubblico sempre più assediato e prigioniero di un potere che oggi usa anche telefonia, internet... etc?
Stefano Giuriati:
Qella con la Nt Art Gallery é stata una ottima esperienza sia a livello collaborativo sia cuaratoriale e di questo siamo grati a i due galleristi ed a Emanuele Guidi(curatore)
Come artisti godiamo di una grande libertá, poi arriva il mercato con le sue regole,poi devi vedere dove vivi, cosa fai come artista, quali mezzi usi e sopratutto la curiositá intellettuale che non deve morire.
Certo, il mercato, telefoni, internet, viaggi, pubblicita, programmiTV osceni ecc si rischia un intasamento, ma proprio questo porta alla fine a dire Basta! per quel che rigurada il pubblico trovo sia estremamente vario e generalizzare é fuori luogo.
Aldo Giannotti:
Certo la domanda non e´delle piu´semplici e non puo´essere risolta in una semplice risposta; credo che l´artista nonostante i trend ,le leggi di mercato ,e tutto quello che tende a omologarne il lavoro abbia ancora immensa liberta´di azione.L´abilita´di rinventarsi , mimetizzarsi e sopratutto appropriarsi di ruoli non direttamente suoi per fini di ricerca ed espressione.
Simeoni Ilaria::
Leggo dal comunicato stampa :il carabiniere diventa
mezzo attraverso cui interrogarsi sul concetto di patria; - in cosa avete visto tu e Aldo Giannotti il legame tra Patria e Carabiniere / forza dell'ordine. Potrebbe essere un punto di partenza alquanto politicamente frainteso: identità di patria identificato o racchiuso in una divisa.
La Stazione mobile die Carabinieri é un progetto ché é nato per un luogo München e finanziato dall’assesorato alla cultura della stessa cittá nell’ambito di una manifestazione artistica in cui erano presenti una 15 di artisti il tema era(Tradotto)“Incroci pericolosi, grammatica della tolleranza“.
Sotto questo titiolo é nato il nostro progetto performance.
Per 15 giorni abbiamo assunto i panni di due carabinieri di pattuglia a München. Il tema fissato dai curatori era enorme ed Io e Aldo abbiamo trovato il sistema per affrontarlo senza cadere in luoghi comuni cioé attraverso l’ironia cercare di proporre delle domande un pó come fá Beppe Grillo: prima ridi e poi ci pensi.
Naturalmente divisa/Patria/confine/identitá/stato/Europa ecc...facevano parte della nostra performance
Aldo Giannotti:Per Patria si intende la terra alla quale ciascuno dei suoi membri sente di appartenere per esservi nato o per i molteplici vincoli di carattere giuridico, affettivo o culturale che questi comporta,compreso il suo lato folkloristico e popolare.Per le migliaia di italiani che vivono a monaco di baviera in quei giorni piu´che uomini d´armi o fautori di un´ordine pubblico eravamo dei ponti con la loro terra, con la loro memoria e con le loro tradizioni ormai lontane.Un patriottismo che molto spesso oramai trovo piu´forte in chi vive fuori dal nostro paese che chi in Italia.
Simeoni Ilaria:
Lavorate prevalentemente fuori dall'Italia: come mai questa scelta? Una strategia di formazione o economica?
Stefano Giuriati:
Io vivo a München,Germania(Monaco di baviera)non é una startegia economica é solo che mia moglie é tedesca e cosí l’amore ci porta lontano
Aldo Giannotti:
quando sono venuto via dall´italia avevo poco piu´di vent´anni
quindi non posso parlare di strategia.Senza dubbio la curiosita´e la voglia di allargare i propri orizzonti formativi hanno giocato un ruolo fondamentale.
Simeoni Ilaria::
Come considerate le possibilità di lavoro in Italia?
Stefano Giuriati:
Vorrei poter fare di piú in Italia e credo ci siano possibilitá concrete.
Aldo Giannotti:
Vivendo all´estero da tanti anni non sono forse la persona piu´adatta per rispondere.Di sicuro le cose sono cambiate molto rispetto a quando sono venuto via, nuovi spazi ,istituzioni ,un pubblico interessato all´arte contemporanea in continuo espandersi.Vedremo, per ora sono felice di lavorare insieme alla Nt artgallery, siamo in sintonia e i miei prossimi lavori saranno presentati da loro.Un passo alla volta quindi.
Simeoni Ilaria::
Quali sono le prossime prossime mostre e progetti?
Stefano Giuriati:
Io e aldo abbiamo progetti comuni ma lavoriamo indipendentemente uno dall’altro.
Si é appena inaugurata a Berlino, presso l’ArtMbassy Galerie, la seconda tappa della mostra Apropriazione Indebita.
In comune abbiamo a luglio in Belgio una mostra collettiva in cui portiamo avanti i „Due carabinieri“ che é un progetto in contina evoluzione. A Vienna procede Videotheka con presentazione di nuovi artisti nella Kunsthalle.
Singolarmente siamo ambee due presenti ad una colletiva di video artisti che fara´parte di LOOP a barcellona curata da Emanuele Guidi.
Aldo Giannotti:
Ha detto tutto lui. Io aggiungo solo la mia partecipazione a fine giugno alla biennale di venezia insieme alla compagnia performativa Liquidloft con cui sto´lavorando al momento.
Ilaria Simeoni
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