Dai Fiamminghi a Warhol
Testi critici, Mantova, 15 May 2009
www.albertomattei.com

pittoreSenese, segue da tempo una linea di ricerca che, partendo dagli ultimi esiti della pop-art italiana e internazionale, unisce la forza innovativa della sperimentazione al rigore nella scelta di alcuni temi cardine. Nella fragranza del colore, steso solitamente su stendardi verticali, a loro volta ispessiti e resi traslucidi dall’applicazione di particolari liquidi collosi, appaiono figure e figurazioni intraviste nella quotidianità e trasformate, poi, in icone dell’incerta esistenza contemporanea. Processo alchemico che ritrova il gusto della tinta toscana, non disgiunto dal piacere dell’evidenza sensoriale: cattura di
un dettaglio, sua elaborazione, sfinimento delle linee originarie per approdare ad una rinascita dell’immagine, sottratta alla banalità dell’esperienza quotidiana. Ecco, allora, i Fiori d’acqua, citazioni esplicite da Warhol, Schifano e Monet, morbidi fantasmi palustri ritmati dalla serialità di un’arborescenza vegetale. Ecco gli Animali estinti, sorta di capsule-ricordo che alludono alle insegne delle multinazionali petrolifere, strappate tuttavia alla loro finalità commerciale, quindi ricondotte in
certo modo ad uno slancio di energia primitiva. Ecco i Doppi che, secondo le stesse parole dell’artista: "sono ritratti al doppio... realizzati con carte da regalo... I cui occhi fissi sul visitatore mettono a disagio... guardano invece di essere guardati...". Infine i Terrestri e Terrestri famosi fotografie rivisitate di personaggi afferrati lungo le strade delle nostre città e proiettati in una dimensione artistica che li spoglia dei connotati esistenziali, consegnandoli ad una fragile eternità. Un’inquietudine, questa di Alberto Mattei, che esprime una gioiosa e talvolta lacerante vitalità.
Giovanni Pasetti
(critico d’arte, galleria "aregolad’arte" Mantova Italy)

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