ITALIA – GRECIA DIALOGO TRA CULTURE
Mostra e Collezione d’Arte Contemporanea a cura di Dores Sacquegna, Primo Piano LivinGallery (Lecce)
L’opera di Pina Della Rossa “L’IMPOSSIBILE SPAZIO DEI RIFLESSI'” è stata selezionata per entrare a far parte della collezione permanente del Museo Allotropya in Antikyra (Grecia).
DRINK HELLEBORUS è il titolo del progetto che vede protagonista la Grecia e l’Italia in un dialogo interdisciplinare nel campo della cultura e delle arti visive contemporanee. ll progetto parte il 5 settembre 2014 ad Antikyra in Grecia e termina nel 2015 a Lecce, Italia. La manifestazione è sotto il Patrocinio del Ministero della Cultura della Grecia, l’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, l’Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo del Comune di Lecce, Lecce 2019, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trepuzzi (Le), l’Assessorato alla Cultura di Antikyra e dei Municipi di Distomo e Arachova in Beotia.
Nel mese di Settembre 2014, dal 5 all’11 settembre, performances e mostra di arti visive, coordinate da Demetra PARASHARAKI del Museo «Allotropia», People’s Academy of Preservation of Cultural Heritage and Contemporary Art, ad Antikyra, in Grecia, luogo della collezione permanente delle opere degli artisti italiani.
Si conclude l’evento Sabato 11 Settembre alle 19,00 con l’inaugurazione della mostra e della collezione permanente di ARTISTI Italiani, tra i quali: Pina DELLA ROSSA, Margherita LEVO ROSENBERG, Andrea MATTIELLO, Antonio BARBAGALLO/ Napoli, Maria Luisa IMPERIALI, CHEKO’S ART, Giovanni LAMORGESE, Alessandro PASSARO, Dores SACQUEGNA. STREET ART SOUTH ITALY. Negli spazi urbani della città e nella natura, saranno presenti le installazioni e le performance degli artisti in residenza: Silvia Maria GUARNIERI; Oronzo DE STRADIS; Maria Rosaria SACQUEGNA; Francesco PERRONE; Andrea BUTTAZZO; Massimiliano MANIERI & Simona SCHIRINZI. In calendario anche le “Open House” dei colleghi GRECI : ANGELOU KONSTANTINOS/THIVA, VGONTZAS TAKIS/ANTIKYRA, GOURIOTIS SPIROS/LEVADIA, THEOCHARI MONIKA/ANTIKYRA, SKANTZIS KONSTANTIS/DESFINA, STAMOS GEORGE/LEVADIA, BALAKAS APOSTOLOS/ANTIKYRA.
La mostra presenta il tema della follia: “DRINK HELLEBORUS”, titolo concepito da Polyxene KASDA in collaborazione con Demetra PARASHARAKI. HELLEBORUS (dal greco Αντικύρας σοι δει) è un’erba farmaceutica che cresce sulle montagne di Antikyra, la cui leggenda mitica, riconosce in questa erba la guarigione di Ercole dalla follia e dalla malinconia. La curatrice della mostra, Dores SACQUEGNA, ha invitato gli artisti a “bere metaforicamente” questa magica pozione e a dare sfogo alla loro creatività, contribuendo in maniera esponenziale alla realizzazione di una vera e propria collezione di arte contemporanea, una scatola delle meraviglie nella location del Museo «Allotropia», People’s Academy of Preservation of Cultural Heritage and Contemporary Art, ad Antikyra.
Testo di Assunta Pagliuca
La Follia nella ricerca dell’autentico vultus
L’opera, “L’impossibile spazio dei riflessi”, tratta da un modulo di quattro elementi, si colloca all’interno di un percorso di riflessione e di analisi. La fotografia con linguaggio polimorfo crea un abile gioco prospettico in un contrasto di colore che evoca i luoghi di una mente che interrompe la prevedibile logica della contingenza. Il richiamo alla follia si manifesta come luogo di penetrazione e di approdo al metafisico. La dimensione metatemporale genera uno spazio in cui si deformano i confini dell’esistenza. Cio’ che siamo, spesso, sparisce sotto il peso di vincoli e di convenzioni sociali. L’essere e’ stretto in un sistema di apparenze che riflettono immagini e percezioni distorte. Come in uno specchio, per opera di un effetto straniante, si deforma la nostra essenza che ci viene restituita diversamente dal nostro se’. La cornice vuota non lascia riflettere l’immagine che, di spalle, manifesta la necessita’ di vedere cio’ che non e’ raffigurato, l’invisibile. Un animo mutevole e multiforme s’impatta col muro. Sfilano i pensieri, con irruenza emotiva ed asistematica, all’interno di un combinato di luci ed ombre. Privati della loro reale dimensione, gli spazi mentali si dilatano e si smaterializzano. L’artista Pina Della Rossa percorre con abilita’ tecnica la fatica di un viaggio intrapsichico. Con lo scatto fotografico non intende fissare l’istante ma catturare un dinamismo instabile che, fluido, si insinua tortuoso creando una cavita’ buia e profonda nella testa. Una visione prospettica, bilaterale, una proiezione bifronte del capo, ne’ di faccia ne’ di spalla. La donna perde la propria fisicita’, sembra depotenziarsi in quel buio che l’attraversa. Ombre e luci si sovrappongono creando rappresentazioni spettrali. Cio’ che resta di quell’umana figura, attratta da un vorticoso delirio, e’ una sovrapposizione di piani tra il foras e l’intus. In preda ad una nuova spinta energetica, l’oltre la aliena da ogni vissuto precostituito e la sottrae ad ogni approdo fenomenico. Ha inizio lo sradicamento. Si lacera ogni confluenza. Tratti e contenuti si fanno instabili, brevi ed autentici. Lo spirito si allunga tra immagini e simboli che creano il contatto con lo spettro dei sentimenti e delle sensazioni e con il dionisiaco delle passioni. L’animo si scompone in tante sezioni frattali, alogiche, ove l’essere e’ sospeso. Stordito, ma frenetico, naufraga negli infiniti luoghi della coscienza. E’ la follia dei nuovi significati, il delirio che libera dagli affanni, la condizione che rende l’essere umano cio’ che veramente e’, che gli strappa dal volto il peso della maschera. Ed e’ la stessa Follia che conduce lo spirito tra le umane cose alla ricerca dell’autentico vultus.. Come nei Sileni di Alcibiade, ora, al di la’ del muro ed oltre gli oppostri dell’esistenza, dietro le immagini deformate si aprira’ il vero significato della vita, il daimonas, δαίμονας, che e’ in ogni autentica essenza. Nuovi occhi custodiranno la verita’, quella che sa come spesso, guardando fuori, si trova la morte e, scrutando dentro, si scorge la vita.
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