La natura protagonista, grande madre generosa, inquietante davanti a orizzonti che mutano, suggestioni incorniciate da fronde di alberi, boschi oscuri alternati ad immagini più pacate, dove la linea immaginaria che separa cielo e terra diventa il limbo delle nostre emozioni. E’ possibile tracciare una linea, immaginare un sottile filo che attraversa il tempo e ci conduce all'opera di Turner nella quale troviamo sicuramente delle analogie. Il soggetto natura, prediletto dagli artisti romantici, viene rappresentato attraverso un uso del colore in totale libertà formale e cromatica, pennellate che non descrivono ma evocano; le immagini che ne derivano se osservate da vicino, hanno un aspetto quasi astratto, riconosciamo il paesaggio soltanto allontanandoci un po’, due passi sull’argine del mondo.
Ersilia Sarrecchia
"Due passi sull'argine del mondo"
Non sono distante, non sono scappato, forse non ne ho le opportunità…meglio così...
scappare non serve, scappare non cambia l'animo, scappare non è la soluzione, finirei a camminare sull'argine del mondo per sempre.
Ma guardare dall'alto dell'argine sia ciò che sta dentro il mondo, sia ciò che sta fuori il mondo a volte serve...
si perché stare la sul confine (di quel mondo a cui appartieni, dove devi partecipare per essere realmente libero) riesce a riordinarti le idee...
è un ottimo punto di vista per ricordarmi che l'essenza delle cose mi sfugge, se non mi sforzo di guardare oltre quell'argine...
e in fin dei conti questo immenso e caotico vivere fatto di uomini non è così grande.
Allora camminando sulla cima guardo l'orizzonte del tempo e della materia, sui cui poggia la mia vita, la nostra vita,
e mi rendo conto che sono una piccola particella di un organismo molto più grande.
Non riesco ad avere paure, anzi mi tranquillizzo e ridimensiono i timori del vivere quotidiano,
prendo coscienza, mi distendo, osservo le nuvole passare, sento l'erba bagnata sulla schiena, chiudo gli occhi e finalmente respiro con la pancia.
Ora sono pronto per il mio mondo.
Ora sono pronto per tornare.
Giovanni Bet
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