Personalità creative diverse tra loro per ricerca stilistica, per eredità di pensiero, per appartenenza geografica, per metamorfosi creativa, ma pronti a fondersi idealmente e materialmente, liberando i linguaggi delle loro opere d’arte, in un unico spazio.
11 presenze, diverse forme espressive scevre da tematiche comuni, senza oggetti-soggetti imposti; 11 sguardi contemporanei accomunati da un’unica direzione orientativa, produzioni libere le cui uniche somiglianze risiedono nel loro contemporaneo atto creativo e nel formato… SMALL: piccolo, come un segno nello spazio, piccolo come uno spazio divenuto segno. SMALL: piccolo, leggero come il pensiero artistico che attende di nascere e vivere nella materia.
Le testimonianze artistiche di Giovanni Bet, Sara Benetti, Simona Fedele, Mario Giovanardi, Luisa Montalto, Kristina Milakovic, Diego Gabriele, Oscar Netto, Ersilia Sarrecchia attestano e ribadiscono un’imprescindibile prerogativa de laranarossagallery, ovvero l’attitudine costante di raccogliere ed unificare più voci per restituire al pubblico una visione di ciò che succede in un “altrove” libero da qualsiasi limite ideologico e geografico, perché l’arte non è solo il modo con cui un’anima (l’artista) comunica con altre anime (il pubblico), è anche il sistema grazie al quale queste ultime riconoscono di far parte di una grande anima mundi.
GLI ARTISTI
Sara Benetti, diplomata presso la LABA ( Libera Accademia di Belle Arti) di Firenze, vive e lavora nel capoluogo toscano.
L’artista utilizza la cenere come elemento di raffigurazione di oscure nature o espressioni intimistiche; l’elemento cenere è un tramite mutevole, mobile, evanescente quasi, che permette a Sara di modellare liberamente, senza schemi precostituiti, i soggetti e le nature dei suoi messaggi artistici.
“Cenere come il testimone del trascorrere, come instabilità e confusione del tempo”.
Giovanni Bet, nato a Vittorio Veneto (TV) nel 1976, ove tuttora vive e lavora. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2010 apre Z-LAB uno spazio espositivo e laboratorio artistico.
La ricerca espressiva dell’artista spazia dalla decorazione scenografica alla performance, passando doverosamente alla pittura; ritratti, scene di vita urbana, paesaggi, vari sono i soggetti del suo repertorio, ma è in quest’ultimi che si realizza la compiutezza della sua arte: i paesaggi di Giovanni Bet sono creature mutevoli e silenziose; la loro struttura compositiva è costruita tramite profondità prospettiche e assi ortogonali che tagliano la tela in campi distinti, ma mai autonomi gli uni dagli altri; la luce, grande protagonista, abbaglia con squarci dorati e argentei da destra e da sinistra incontrandosi in un ideale centro; infine i toni cromatici, ora caldi e malinconici che rimandano alla romantica pittura naturalistica di fine ‘800, ora accesi, elettrici nei blu e nei viola, espressioni di inquietudini notturne.
Giovanni Duro, nato a Catanzaro nel 1976, dove vive e lavora, svolge attività di ricerca nell’ambito della pittura e della scultura con particolare attenzione ai linguaggi iconici dal fumetto all’illustrazione.
Le calde atmosfere della sua terra natia paiono trasparire nelle poetiche composizioni, “Verso il Mare”, primi piani di fiori che affiancano dune di sabbia bianca baciata al sole; pochi tocchi intrisi di colore, veloci e sicuri, che danno vita a piccoli campi di tinte in festa.
Simona Fedele, nasce a Udine nel 1967, partecipa a numerose collettive a livello nazionale.
Le opere presentate, appartenenti alla raccolta Series Small Size, sono elaborazioni che partono da un oggettivo realismo, da immagini di un lirismo d’altri tempi, da vissuti remoti, poi decontestualizzate sia a livello spaziale sia scenografico. Immagini trapiantate poi nel XX sec., nel grandioso secolo della contemporaneità, di quest’ultimo subiscono lo stravolgimento concettuale della certezza visiva; tramite elementi extra-pittorici, collage, segni, interventi cromatici, elementi estranei alla composizione originaria che conferiscono una sorta di evanescente essenzialismo e arricchiscono l’audacia espressiva dell’insieme.
Diego Gabriele, nasce nel 1981 a Poggibonsi (SI), lavora attualmente come grafico alla Kidstudio di Firenze. E’ stato coinvolto in numerosi progetti dalla pittura al design: Berlino, Parigi, Firenze, Milano, Genova e Venezia sono alcune delle città in cui Diego ha celebrato il suo talento. Per 2 SMALL presenta dieci disegni realizzati con acrilici e gessi su cartone intelato.
Le sue creature, che ad una prima distratta visione si potrebbero ricondurre ad irreali caricature, in realtà sono creature vive, segnate dal tempo, maschere di sentimenti più profondi; emergono in primo piano da fondi neutri, non vi è nulla che possa distrarre lo spettatore da quegli sguardi liquidi e immobili e da quei volti, ovali perfetti incorniciati da fili corvini. Nulla tra noi e loro. Non un decoro, un ornamento, un dettaglio connotativo che caratterizzi una temporalità contestualizzata, uno scenario coreografico. Si intravedono spalle, braccia, mani, esili e innaturali; arti ridotti a segni tracciati duramente e velocemente, la cui incisività sarebbe apparsa tanto familiare al maestro Schiele.
Mario Giovanardi, classe 1948, vive e lavora a Modena, sua città natale.
Dopo una formazione di matrice astratto-espressionista, la sua ricerca personale verrà orientata verso un netto distacco d qualsiasi cenno figurativo, prediligendo un’empirica sedimentazione coloristica e la corposità della materia pittorica.
Sedimentazione coloristica e corposità della materia pittorica: questi i soggetti- oggetti della sua arte. Sarà per il bianco accecante, che viene qua e là disturbato dal nero, sarà per le scie bluastre, o ancora per la grumosità della stratificazione acrilica o per l’evanescenza degli olii, o forse per l’attitudine immaginifica del’individuo nel voler ricondurre ostinatamente l’ignoto alla conoscenza, ma le opere di Mario Giovanardi paiono tante piccole istantanee della superficie lunare.
Beppe Mazzini
Dietro tale pseudonimo, patriottico e rivoluzionario, si cela un noto fumettista romano, che ha preferito non svelarsi.
Nato a Roma e cresciuto negli anni di maggior fermento artistico della capitale, anni in cui le piazze erano instancabili teatri, i laboratori artistici operose fucine e la stampa era il miglior strumento di propaganda universitaria prima, lavorativa poi.
Presenta alla rassegna 2Small ciò che ad un primo sguardo può apparire un’innocente raccolta di simpatiche figure, in realtà, ad un’osservazione più attenta si rivela essere una collezione di immagini satiriche e dissacratorie, che vanno ad eludere la certezza della tranquilla raffigurazione. “Nulla è come sembra” ed il concetto viene enunciato da assurdi accostamenti, dall’unione di simboli così lontani gli uni dagli altri; l’arte al servizio della satira, diretta e spogliata da antichi stilemi, la satira come repertorio immaginifico e come tramite per invitare alla riflessione.
Kristina Milakovic, nasce nel 1976 a Belgrado, nel 1996 si trasferisce in Italia, e nella capitale si diplomerà all’Accademia di Belle Arti; nel 2010 concorre alla fondazione della Galleria D’Arte Collezione Saman di Roma.
Le opere presentate a 2Small, sono una serie di notturni urbani; città perdute, invisibili, montagne violentate da ferro e cemento. Scenari sicuramente romanzati, calati in attraenti atmosfere, a tratti incompiuti, che galleggiano e si riflettono su specchi color acciaio. I profili costruiti da ardite vie di fuga, vengono sezionati, squarciati da fonti di luce che come tanti occhi, scrutano l’essenzialità dei tratti.
Luisa Montalto, nata a Cagliari, ma è a Roma che si compiranno i suoi studi. Attualmente è impegnata presso la “Mondo Bizzarro Gallery”.
“In estate la mia gatta Milza compie un piccolo massacro di fragili uccellini. Queste opere sono una sorta di omaggio alla morte degli innocenti e alla mia capacità di amarla nonostante il crudele agire della sua natura.”
Sembra l’estratto di un racconto noir, ma in realtà è la storia con cui Luisa descrive la scelta dei soggetti che hanno ispirato la produzione presentata per 2 SMALL. Il racconto avviene per immagini sequenziali, Milza, Birds, Piuma. Il carattere tragicomico della vicenda che ben si confà all’atmosfera grottesca delle sue opere, la vivacità coloristica dell’antefatto, i toni pastello, quasi fiabeschi del misfatto eseguito dal felino, si inseriscono nella particolare corrente contemporanea del Pop Surrealismo: un linguaggio libero, che dal fumetto ai temi sociali, opera uno stravolgimento concettuale, all’insegna di atmosfere sospese, di dubbiosi accostamenti, di forme e situazioni non definibili.
Emanuele Puzziello, nato nel 1982, diplomato in Pittura all’Accademia di Belle arti di Lecce, sua città natale. Attualmente vive e lavora a Modena.
Abile, abilissimo, ritrattista. La serie presentata dal titolo “Stati di Alterazione” (mai titolo fu più esaustivo), sono sperimentazioni fisionomiche ma al contempo surreali soggetti iconici; con Emanuele siamo nel “vero”, ben oltre la mitizzazione della bella pittura, volti esagitati, urlanti posseduti dall’ira o dall’estasi, il tutto accentuato e fortificato da una serrata scala cromatica, che non lascia il passo a nessuna esitazione strutturale.
Ersilia Sarrecchia,
Nella carriera formativa di ogni artista esiste un “prima” e un “dopo”; solitamente il “prima” è la formazione primordiale di elementi (un soggetto, un colore, una forma) che diverranno distintivi di un certo linguaggio. La filosofia dell’arte, inoltre, implica in modo più o meno cosciente, occasionali ritorni dell’artista a tale primordialità, come un legame che può allentarsi ma mai dissolversi. Nel caso di Ersilia Sarrecchia il ritorno all’origine, laddove tutto nacque, viene celebrato, tempestivamente a due anni dalla nascita de laranarossaGALLERY, dalle sue creature più accattivanti: le Rane.
Allegre, solari, coinvolgenti, abbigliate con i colori più brillanti, che ci guardano incuriosite. Deliziosi oggetti d’arredo, ma al contempo orme fondamentali di un cammino artistico, in continua crescita, verso quel “dopo” ancora da scoprire.
Francesca Piovan
Commenti 6
Inserisci commento