MICROPISCIN(..)RCHEOLOGICA
Mostre, Arezzo, 07 July 2012
http://www.artapartofculture.net/2012/07/15/micropiscina-di-cristina-villani/

COMUNICATO STAMPA

L’Assessorato alle Politiche giovanili della Provincia di Arezzo e con il patrocinio della Provincia di Arezzo
è lieta di presentare

MICROPISCINA[..]RCHEOLOGICA
Mostra|Progetto per un’opera d’Arte

A cura di
Enrique Moya Gonzàlez e
Ilaria Margutti

Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
Albert Einstein 1913

Questo pensiero di Einstein è riportato in calce nell’aula della sede della scuola di disegno di Enrique Moya “Radar Ricerca d’Arte”, all’interno dell’Istituto d’Arte di Arezzo.
E’ l’incoraggiamento con il quale Enrique accoglie i suoi allievi ad ogni lezione.
Da questa frase parte il progetto della “Micro Piscina” in Piazza del Popolo ad Arezzo con l’intenzione di dimostrare che anche l’Arte Contemporanea è indispensabile nel percorso del superamento alla crisi.

Ilaria Margutti ed Enrique Moya sono due artisti, vivono in Provincia di Arezzo, hanno una carriera affermata a livello nazionale e internazionale, e insegnano arte in due scuole del territorio.
Insieme ai loro allievi si sono impegnati a ri-costruire un identità di un luogo dimenticato, che un tempo aveva una funzione di aggregazione e divertimento.
La MICRO PISCINA di Arezzo si trova sotto l'Istituto Tecnico Buonarroti (Ragioneria). Un luogo che molti aretini ancora ricordano, ma che le ultime generazioni non ne conoscono nemmeno l'esistenza. Chiuso e utilizzato come magazzino ormai da molti anni, questo “non luogo” torna alla luce grazie al progetto di Enrique, Ilaria e i loro allievi. Stimolati dallo scenario presentato da questo non-luogo, si sono rimboccati le maniche e hanno pulito e ri-ordinato i materiali custoditi al suo interno, creando una relazione tra la loro identità – espressa attraverso il fare artistico – e quella perduta, ma ora restituita con carattere nuovo, della Micro Piscina.
Il risultato è un percorso intimo e sincero nella costruzione e ri-costruzione dell’identità, attraverso la ricerca e la volontà del superamento di quel limite (presunto, percepito) che nasce proprio quando, di fronte ad una “crisi”, sembra che non ci sia più nulla da fare.

Nel corso di questo anno scolastico Ilaria e Enrique hanno lanciato una sfida ai loro allievi: mettersi in gioco per realizzare un opera, o meglio, realizzare il percorso che un'opera deve compiere per diventare tale. Nella convinzione che un opera d’arte non è frutto di una singola ispirazione, ma è il risultato di un lungo percorso creativo.
Gli studenti di Ilaria (la classe IV A del liceo scientifico di Sansepolcro), si sono misurati nella stesura di un quaderno di idee, partendo da un opera a scelta tra quelle di cinque artiste contemporanee affermate: Frida Khalo, Louise Borgeiois, Barbara Kruger, Maria Lai, Marina Abramovich, Francesca Woodman. Le idee e le tematiche delle artiste si sono intrecciate con i sogni, i desideri e le aspettative dei ragazzi. L'intento non era di realizzare un lavoro dedicato alle opere, ma di lasciarsi stimolare dalle opere stesse, per provare a tracciare un percorso personale. Ciò che vediamo in mostra è quindi la sintesi di un percorso espressivo affrontato dai ragazzi, all’inizio con la paura di non sentirsi all’altezza, poi con la voglia di vincere la sfida, e quindi in forma di gioco. Le idee hanno cominciato a prendere forma, dalle parole e dalle immagini. Il risultato è un percorso che ha trovato una meta nel luogo in cui i quaderni sono stati ospitati.
Strada parallela hanno battuto gli allievi di Moya. Alla fine del corso di disegno, Enrique ha chiesto di realizzare qualcosa di più che una semplice prova tecnica di grafica.
Il tema affrontato dagli allievi della scuola “Radar Ricerca d’Arte” era quello di “perdersi prima, per ritrovarsi con sé stessi dopo” prendendo come riferimento una frase: “soltanto so' che non so' niente”. Gli alunni hanno lavorato con un archivio fotografico creato dal nulla, che poi è diventato una serie di disegni, e poi ancora ricerca lessicale (ricerca nel dizionario). Proprio perché non sapevano cosa stavano facendo, gli allievi si sono ritrovati a concretizzare concetti, cancellarne altri, trovare nuovi linguaggi... in definitiva a fare del “Contemporaneo” un non-luogo personale.

Il Non-Luogo MicroPiscina, nella sua ri-costruzione e restituzione di un identità attraverso il lavoro di giovani artisti, apre di nuovo al pubblico e si propone come metafora efficace della crisi e del suo superamento.

Stefano Buti

La Mostra si inaugura sabato 7 luglio alle 18,00.
Chiude sabato 22 luglio
Piazza del Popolo Arezzo
Sarà possibile visitarla dal giovedì al sabato dalle 18,00 alle 22,00.
Durante i giorni dell’apertura saranno presentati spettacoli e concerti tenuti all’interno della vasca della piscina da Spazio Seme.

Commenti 1

Associazione Roberta Smedili
12 anni fa
un grande in bocca al lupo

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