"Boite 5" Nuovi AR.RI.VI, Milano
Testi critici, Milano, 26 May 2010
SIMONCINI.TANGI: ARTE COME ACQUA
di
Federica Boràgina


“É vicino l’acqua che ho meglio compreso che il fantasticare è un universo in espansione, un soffio di odori che fuoriesce dalle cose per mezzo di una persona che sogna”
Gaston Bachelard

Immagino che Bachelard da bambino si divertisse a giocare con l’acqua dei fiumi e dei ruscelli che disegnano tracce nella campagna francese: nacque a Bar-Sur-Aurbe, era un impiegato alle poste, si laureò in fisica e chimica e divenne professore all’università. Nel 1922 conseguì la laurea in filosofia e insegnò questa disciplina a Dijon e poi alla Sorbona.
Cosa c’entra la biografia di uno scienziato con l’arte, chiederà qualcuno. Potrei rispondere con una domanda frequente nell’estetica contemporanea, cosa, per certo, non riguarda l’arte? Ma, in realtà, la risposta è molto più concreta, ha un nome e un cognome, o meglio, due nomi e due cognomi, anzi, due cognomi: Simoncini.Tangi.

Pasquale Tangi è un ingegnere industriale, Daniela Simoncini è un’artista. Simonicini.Tangi sono un artista. Simonicini.Tangi sono uno scienziato. Proprio come Bachelard hanno una formazione per metà scientifica e per metà umanistico/ artistica ma, secondo me, piuttosto che essere un ibrido fra scienziato/artista, Simoncini.Tangi sono un alchimista. Alchimia intesa come sistema filosofico in cui chimica, fisica, arte, metallurgia si intrecciano in maniera irreversibile e come ricerca caratterizzata da una processualità che coinvolge contemporaneamente spirito e materia, attraverso la trasformazione fisica.
Uno dei nuclei centrali della loro ricerca è proprio la trasformazione della materia, il mutamento che la natura attua e, nel medesimo attimo, subisce. Ecco Grazing (2007): fiori e piume sono immerse in contenitori d’acqua e, l’attimo del contatto, della carezza fra gli elementi, è catturato dallo scatto fotografico. Una piuma che cade sull’acqua, seppur leggerissima, modifica inevitabilmente la superficie dell’acqua: onde concentriche si irradiano dal centro all’esterno. Tali onde creano un movimento che coinvolge l’acqua e tutto ciò che le appartiene. La piuma stessa, così leggera prima del contatto, diventa più pesante e, magicamente, da origine a nuove forme, in equilibrio fra la luce e l’acqua.
“L’aria che respiriamo è per noi invisibile, ma è composta di piccolissime particelle che sfiorano la materia ed interagendo con la luce modificano l’intera superficie terrestre, attimo dopo attimo, ora dopo ora” (Simoncini.Tangi).
La trasformazione della natura comporta un dissolvimento che non significa perdita, ma nuova origine, nuova vita che percorre le tracce lasciate dalla materia. Proprio Tracce è il titolo dell’altro lavoro qui proposto: elementi apparentemente diversi tra loro, carta, fiori, fili sono abbandonati in una bacinella d’acqua ed esposti al sole per alcuni giorni. La luce del sole accelera il processo di modificazione degli elementi che si depositano sul fondo, trasformandosi in Altro. Ora sono segni, tracce effimere che documentano la deperibilità della natura: la materia organica rivendica il suo diritto naturale di trasformarsi e modificarsi, contro ogni costrizione artificiale.


Questi lavori hanno un risvolto significativo che non si esaurisce nella scelta dei materiali naturali, ma é il valore semantico che coinvolge l’uomo nella sua ontologia di essere razionale, attento all’evoluzione della scienza antica e contemporanea e, al contempo, di elemento della natura.
Proprio l’acqua, elemento ricorrente delle opere di Simoncini.Tangi e tanto caro a Bachelard, mi sembra essere la metafora adatta per comprende- re questa ricerca artistica: l’acqua è necessaria alla vita dell’uomo, si trasforma, talvolta liquida, altre solida, fino ad evaporare, cambia nome, modifica ciò che incontra, ricorda all’uomo la sua appartenenza alla natura, proprio come l’arte.

Pasquale Tangi (Faeto, Foggia, 1980), si è laureato in Ingegneria Industriale all’Università degli Studi di Firenze nel 2008. Daniela Simoncini (Poggibonsi, Siena, 1972), si è diplomata nel 1996 all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2007 svolgono la loro comune attività con il nome di Simoncini.Tangi.

La loro boîte custodisce acqua che scorre.

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