Mostre, Firenze, 01 August 2008
Il Pittore GIUSEPPE BARSCIGLIE’

(COMUNICATO – STAMPA)



Articolo di Anna Fiorentino
“ IL MATTINO “ di Napoli anno XXIII – n.132 – marzo 1989






Sorrento - Si è svolta recentemente nei locali del Centro Congressi Sorrento Palace una personale di pittura in rilievo del maestro Giuseppe Barsciglié..Il giovane artista napoletano, sorrentino di adozione dal 1951, fino al 1985 anno in cui vince la cattedra di grafica pubblicitaria e fotografia nella Città d’arte di Firenze dove attualmente vive e lavora in assidua continuità con il mondo dell’arte.
Suo ottimo insegnante,. fin da fanciullo, è stato il padre Raffaele Barsciglié, che tuttora lo consiglia e lo guida nel percorso, artistico. Dal 1965,
Giuseppe Barsciglié espone in mostre personali, çollettive e rassegne, affermandosi non soltanto a Napoli, infatti, suoi dipinti hanno già varcato l’entroterra d’oltre-oceano. Di lui hanno scritto critici e artisti come Antonio Berté, Remo Brindisi, Antonio Asturi e Renato Guttuso, Ibrahim Kodra, Franco Piccinelli, Antonio Gatto, Ada Sibilio Murolo, Antonio Schettino, Mimmo Paladino, Saverio Armenio (Arò) -
I quadri del giovane Barsciglié destano subito. interesse e curiosità; egli li realizza da anni, cimentandosi con una tecnica pittorica che lo impegna in un rapporto" non solo ideale ma anche fisico, col suo lavoro creativo ( la sua salute fu minata da un uso eccessivo di «collanti » e altri materiali nocivi).
L'impiego di materiali" diversi da quelli tradizionali va di pari passo con una forma espressiva molto personale, che raramente spazia in soggetti- çome il paesaggio e rispettosamente affronta temi come il nudo e la: figura femminile.
Il vero mondo artistico del Barsciglié nasce da una visione -immediata del suo spazio interiore, greve. e silenzioso, che si traduce spesso in fondi bui su . cui si stagliano, come remoti bagliori, cocci, e1mi, lische, vasi sbreccati. Oggettì che, quasi adagiati in un vuoto cosmico, sembrano profili inquietanti di morte, simboli di un'era sedimentata nell'inconscio.
I quadri di Barsciglié, in cui_dominano questi corpi «fluttuanti », fanno rivivere gli antichi misteri di un passato in una dimensione priva di tempo, legata al sogno. Essi trascinano, intrigano chi li osserva, e se è vero, come disse Klimt, che artista è colui che interpreta, legge l'opera d'arte, allora siamo grati a Barsciglié di investirci di un ruolo che non fa solo suo, coinvolgendoci nella dimensione onirica dei suoi lavori, della sua stessa vita.
Egli, per render ancor più concrete le sue «reveries », fissa i soggetti delle sue opere non solo sulla tela ma firma felicemente “ JBarsciglié “ cartoni, stoffe telate e supporti di vario genere oltre veri capi di abbigliamento sportivo per vari stilisti tra i quali Salvatore Ferragamo. E lì il colore, e solo esso, crea la forma. Colori compatti e forme delicate, solide si compongono in uno schema libero e fantasioso, e l'immagine è forte di vibrazioni che rivelano la realtà tutta mentale dell'autore. Questa ci (( proietta )) i suoi soggetti, presentandoci un mondo arcaico e mitico dove si incontrano, nello stesso tempo, i due poli del moderno e dell’antico. E così un uso combinato di. colori a olio e vari materiali (frammenti di vetro, brandelli di tele, sfoglie d'oro) fa emergere le arcane presenze sparse nel (( kosmos )) dell'io profondo e sognatore. .
Barsciglié modella i colori con un tratto essenziale e fluido, che, nei suoi pochi temi paesaggistici, diventa. ancora più semplice e lineare. Per questa ricerca di rigore, egli rappresenta il paesaggio nel suo aspetto più piano: la pianura, pochi tocchi di colore per il campo e il cielo, una casa, un albero e nient’altro.
Ma già lo vediamo più a suo agio, nell’affrontare modelli femminili. Le sue tele rivelano, in questo caso, una ricerça compositiva che raramente sfocia in un solo soggetto, ma modella due, tre personaggi insieme.
È evidente anche qui una armoniosa forma grafica che traduce in sagome di colore monumentali manichini in . triste raccoglimento. I corpi evidenziano precise scelte coloristiche con poche variazioni cromatiche che esaltano la corposità delle tinte. Esse danno volume alle figure e la loro plasticità si concretizza in immagini dense del rapporto idea-forma-colore, essenza delle composizioni dell’uomo, artista, Barsciglié.


Anna Fiorentino

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