Ma cosa succede quando questi due ambiti del vissuto si sovrappongono?
In che modo questi contraddistinguono la specificità di ciascuno?
Su questi quesiti verte la ricerca di Roberta Filippelli, da sempre incuriosita da quelle caratteristiche che delineano l’universo recondito del quotidiano nell’intento di rilevare una mappatura identitaria dell’individuo, intravedendone disagi, manie e contraddizioni.
Per l’occasione, l’artista sceglie di “svelare” gli aspetti del “vivere” della cantante Franca Masu, personaggio fortemente carismatico, interprete della cultura musicale mediterranea. La donna, nello specifico, non viene mostrata nel contesto culturale che le appartiene ma inserita in una dimensione esplicitamente ordinaria, intenta a svolgere le attività più comuni.
In questo frangente, svela i meccanismi dell’apparire ma conserva tutta la sua carica individuale. Diventa, nelle opere di Roberta, il simulacro dell’esperienza sociale rivisitata con un gusto giocoso e volutamente “camp”.
Si viene così a caratterizzare un’estetica del vissuto in cui la donna ripercorre le prospettive della quotidianità con maggiore vigore e rinnovato interesse.
L’obiettivo di Roberta Filippelli non circoscrive ma “apre” il campo alla scoperta, non un mezzo meramente fotografico, ma la documentazione di un sentire condiviso a cui l’artista dona una spiccata sensibilità attraverso un cromatismo esasperato e scorci audaci.
Scatti vivaci, coloratissimi, i cui elementi sono quelli di un immaginario consolidato, un rituale intimo e ricorrente di cui si sono tralasciate le peculiarità.
E’ in questo preponderante esibirsi, che esse diventano spunto per un nuovo approccio all’esperienza.
Daniela Cotimbo
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