Radical Intention #1 - Things can Change Quickly
Mostre, Milano, 27 January 2010
Pensiero e azione. Se in un diagramma cartesiano fossero due curve, Radical Intention sarebbe l’area individuata dalle loro intersezioni. Non due fasi consequenziali di uno stesso processo, ma due strumenti al servizio di un unico fine. Sovvertire, un giorno. Agire negli interstizi, agire alla radice, oggi.

Radical Intention #01 definisce un’agenda e un metodo. Prima il ruolo, poi l’obiettivo, infine il compito. Perché la mappa possa farsi diagramma, l’illustrazione lasciare il passo alla speculazione, il progetto attualizzarsi.

Radical Intention #01 inaugura una serie di riflessioni attive e partecipate, incontri, connessioni, scambi. Tutto accade nello spazio liminale di un laboratorio domestico in Via Malaga 4, a Milano. Tra spazi ambigui, eterotopie e strade che non ci appartengono, l’abitazione privata torna ad essere il primo luogo politico; qui tanti movimenti sono nati e tanti altri sono stati seppelliti per sempre.

Da gennaio a giugno 2010, artisti sono invitati a confrontarsi con questo luogo (con le sue caratteristiche formali-strutturali e con quelle emotivo-mnemoniche degli oggetti in esso contenuti) e critici, curatori, operatori e attivisti sono chiamati a destreggiarsi tra punti di vista e metodologie d’intervento in relazione ad una problematica.

Radical Intention #01 trasforma la casa/studio di Via Malaga 4 in uno spazio “in potenza”, materia prima che gli artisti modellano secondo la propria pratica.
L’intervento è libero. Strumenti consigliati sono la dislocazione e la de-contestualizzazione.
Tre sole regole:
– l’intervento è di carattere temporaneo, la reversibilità è base di partenza del progetto (non sono ammessi interventi che determinano mutamenti permanenti del luogo);
– l’interazione deve avvenire solo con oggetti presenti originariamente nello spazio;
– la durata del soggiorno è di massimo 3 giorni; alla scadenza del tempo concordato, lo spazio si apre alla visita e al confronto con il pubblico, indipendentemente dallo stato in cui si trova l’elaborazione del progetto.
Il processo di creazione è documentato passo per passo. Non un’opera formalmente definita, ma un’indagine intrapresa e una metodologia applicata.
Intervengono: Francesco Bertelé, Sanja Lasic, Liquid Cat, Margherita Morgantin, Mirko Smerdel.

Parallelamente, critici, curatori, operatori e attivisti promuovono conversazioni pubbliche e dibattiti. Focus: i numerosi contesti che ci circondano, pubblici, educativi, collettivi, espositivi. Attraverso l’esempio di interventi artisitci radicali, se ne individuano possibili alterazioni e slittamenti dell’identità.


Il materiale di documentazione andrà a costituire un archivio degli interventi sul blog di Radical Intention.

Siate reattivi.
Le cose possono cambiare da un momento all’altro.

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