Mostre, Prato, 15 December 2012
Presso la Galleria Lato l’artista Lisa Batacchi inaugura una mostra personale dal titolo A DAY WILL COME IN WHICH WE WILL ALL BE POETS che ci da una prima chiave di lettura profetica ed intimista al lavoro complessivo. Nella sua ricerca, una certa dose di ironia destrutturante il pensiero antropocentrico di origine occidentale pone l’individuo come piccola parte del tutto; una volontà di riscoprire la realtà la porta a dare attenzione all’ascolto della natura nelle sue piu’ piccole sfumature, alla “sincronicità”, “casualità” della vita e ad i suoi cicli. Il fil rouge che lega insieme i vari lavori è il suo interrogarsi sul ruolo dell’artista e sull’autorialità dell’opera d’arte. Ponendosi in relazione ai soggetti trattati sia in maniera autonoma sia coinvolgendo persone a lei vicine, Lisa Batacchi apre così il processo della creazione artistica alla vita stessa. Per un attimo perde il controllo e si affida al caso ed il fare artistico diventa un prodotto della sua connessione con l’alterità che a sua volta si unisce come parte essenziale della creazione. In mostra ci sono sia i progetti realizzati a “quattro mani” con persone a lei più vicine, sia altri lavori che lasciano l’incognita allo spettatore su chi sia il vero artefice. Un suo lavoro piu’ recente, in quanto impegnata nella direzione artistica di uno spazio SomethingLikeThis, esplora il dialogo e l’interazione con altri artisti e le modalità di creazione artistica. Come da sue parole - L’opera d’arte è stata da me sentita, a un certo punto, come una possibilità d’incontro, come un invito a partecipare rivolto agli artisti con l’intento di ripensare insieme al concetto di “comunità” e di condivisione di intenti-. Lisa Batacchi, mettendo in primo piano le relazioni, tende ad espandere il concetto d’arte e a portare la sua posizione più vicina a quella di “mediatrice” in grado di trasformare un semplice processo di realizzazione in un’ opera corale. I lavori in mostra passano da video, installazioni, disegni, fotografia, mixed media.
Spela Zidar
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