
“Una giovanissima donna che osserva se stessa in una ricerca permeata di curiosità per meglio capire il mondo che la circonda cui si approccia con discrezione, timidamente quasi: è questa la prima impressione che mi suscita Beatrice. Dai suoi scatti trapela un universo prettamente femminile, una forza intrisa di dolcezza data da contorni morbidi, da figure che si mostrano e al contempo si celano come un fiore che attende di schiudersi, lasciando spazio a un alone d’imperscrutabile mistero, a un’impenetrabilità conturbante che scuote l’osservatore addentrandolo in uno spazio cadenzato di pieni e di vuoti dove il confine tra luce e ombra diviene sempre più labile e incerto. L’aspetto sensuale delle figure che si stagliano contro uno sfondo solo apparentemente rassicurante e sereno, reso con cromie fredde e con una profondità di campo che si addentra su distese deserte e solitarie – desolate quasi - è ben lontano da un’accezione della sensualità connessa alla sollecitazione dei sensi e del piacere, ma è altresì rivolto a sottolineare l’energia e la vitalità di una ragazza la cui capigliatura è irradiata dalla luce di un sole che sta per volgere al tramonto; a dar risalto alla fragilità – e alla forza di mostrarla - di certezze aleatorie destinate a sparire nell’aria come palloncini colorati; a mostrare la purezza della stessa Beatrice che si autoritrae per fermare, comprendere e controllare il suo stato d’animo del momento, come nessun altro potrebbe fare: chi, meglio di noi stessi, è in grado di guardare, di “ascoltare” la propria interiorità?
Le scene di oscurità investite da un getto violento di luce radente rimandano alla mente il Caravaggio con tutta la sua drammaticità, conferiscono all’immagine una profondità e un aspetto tridimensionale equiparabile a un dipinto.
Alla base della poetica artistica di Beatrice scorgiamo una ricerca di naturalezza, di autenticità, di candore; una volontà di fissare l’emozione, con una matura consapevolezza del carattere sfuggente e cangiante di questa, destinata a mutare e a essere osservata con occhi diversi a seconda della predisposizione d’animo”.
Partecipa alla mostra la DELEGAZIONE FFC di Latina (Fondazione Ricerca fibrosi cistica ONLUS) con la campagna “Un ciclamino per la ricerca” per la SETTIMANA NAZIONALE della RICERCA FFC, 2012.
VERNISSAGE: Venerdì 19 ottobre ore 18,30
A cura di: Fabio D’Achille e Laura Cianfarani
SEDE: Jolly bar, Piazza della Libertà 49, Latina
ORARI: tutti i giorni tranne domenica mattina dalle 9,00 alle 23,00. Fino al 15 novembre.
INGRESSO LIBERO
INFO: 393.3242424

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