
Aldamaria Gnaccarini, parente del pittore metafisico Giorgio Morandi, uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo, ha già collaborato con MAD: ha infatti partecipato all’edizione 2011/12 della collettiva ArtiGiàNATALE e ha inaugurato la stagione 2012 della rassegna MAD Lillabox.
Il percorso creativo di Aldamaria può essere suddiviso in due fasi distinte: nella prima parte della sua ricerca artistica, legata alla formazione nel Liceo Artistico Sperimentale di Latina, prevale una linea netta, dura, a tratti spigolosa, che in un secondo tempo lascia spazio al colore, protagonista delle sue ultime opere, steso in maniera sfumata e caratterizzato da tonalità tenui, lontano da un cromatismo acceso e squillante. Sulla poetica artistica di Aldamaria Gnaccarini si riporta l’interpretazione critica di Laura Cianfarani:
“Questo è il mio spazio” afferma Aldamaria indicandomi le sue opere. Lo spazio di un’artista dotata di molteplici sfaccettature, lo spazio di una donna che nell’arte ha trovato un modo per mettersi a nudo, per mostrarsi senza maschere di sorta, esprimendo una parte di se stessa idealizzata e allo stesso tempo autentica; il “cerchio magico” di Aldamaria nasce dalla volontà di reagire all’imprevedibilità degli eventi ritagliandosi un universo intimo e privato che l’artista condivide con gli altri, rendendoli non solo partecipi ma anche protagonisti delle sue creazioni, manifestando così di possedere notevole coraggio e apertura mentale.
Guardando le sue opere non si può non rimanere colpiti da una costante volontà e capacità di crescita che nascono da un continuo interrogarsi e porsi in discussione e che si esplicano nel piacere della ricerca e della sperimentazione, scaturito dalla soluzione di un conflitto tra componente razionale ed istintiva.
La nitidezza delle linee geometriche sorge da un desiderio di bellezza priva di decorativismi, pura, essenziale, ed è funzionale ad un discorso che pone l’arte al centro di un intento etico, volto a rispondere ad una subcultura che si tende ad assorbire quasi per osmosi; l’essenzialità estetica aspira dunque al ritorno di un’autenticità di valori, contro il tentativo di un appiattimento mentale e spirituale cui siamo quotidianamente sottoposti. Il rigore del segno geometrico, scaturito da un bisogno di controllo che a tratti rasenta l’ossessività, è attenuato dalla trasparenza di colori tenui e sfumati, che sono chiamati a collaborare con il fondo, dando luogo ad un connubio tra la materia e la delicatezza cromatica, dove lo spazio bianco rappresenta il “respiro” per il colore che c’è dentro.
Il supporto pittorico è fondamentale per Aldamaria: è una struttura che le consente di provare un’emozione per poter creare, e la linea che troviamo in fondo a tutti i suoi lavori sorge da un rispetto per la tela che sottintende il timore di corromperla e che porta l’artista a chiederle il permesso di andare avanti. La linea le procura così la sicurezza di cominciare le sue opere e le infonde il coraggio per proseguire, è la “piuma di Dumbo” del suo “cerchio magico”, delle sue Poesie senza titolo in rime trasparenti”.
VERNISSAGE: Giovedì 9 febbraio dalle ore 16.30 alle 21.00
SEDE: Hotel Europa, via E.Filiberto 14 - Latina
APERTURA: tutti i giorni orario no stop.
Mostra nella Sala Italia e degustazione:10 € bicchieri a disposizione in sala
Mostra nella hall a ingresso libero.
INFOMAD: 393.3.24.24.24 – eventi@madarte.it
INFOAIS: 329.8.31.51.48 – 328.0.13.69.12 – aislatina@gmail.com


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