FESTIVAL delle ARTI
Mostre, Latina, Cisterna di Latina, 09 September 2011
MAD Rassegna d’arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille e TEATROSPAZIOZERONOVE compagnia teatrale di Fabio Ramiccia, dopo il notevole successo riscosso venerdì 2 settembre al Procoio di Borgo Sabotino, dove la compagnia, intorno alle installazioni artistiche del Museo Antiquarium, ha dato vita insieme al pubblico alla performance sperimentale “Sopravvivenza”, tornano a collaborare. Questa volta gli eventi saranno ospitati dalla storica e prestigiosa location di Palazzo Caetani di Cisterna di Latina, edificio del sedicesimo secolo che, secondo i dettami del tempo, rispondeva sia ad esigenze belliche che di ritrovo e ristoro: qui si incontravano nobili viaggiatori di passaggio sull’Appia per battute di caccia e si svolgevano feste, conviti e banchetti tra esponenti dell’alto clero e dell’aristocrazia. Oggi la struttura ospita la Biblioteca comunale, la Pinacoteca, la Galleria d’arte ed è sede di manifestazioni artistiche e culturali. Ancora una volta dunque un luogo storico accoglierà l’arte contemporanea declinata in diverse modalità d’espressione: teatro, reading, musica, pittura, scultura e fotografia, accompagnate da degustazione vini a cura di “Casale del Giglio”. Gli eventi saranno inaugurati venerdì 9 settembre dalle 18,00 alle 24,00 e proseguiranno sabato 10 e domenica 11 settembre dalle 15,30 alle 24,00. Le mostre pittoriche, fotografiche e scultoree resteranno in esposizione fino al 18 settembre.
SEDE ESPOSITIVA: Palazzo Caetani, Piazza 19 marzo - 04012 Cisterna di Latina (LT).
INFO: 393.9935271 (SPAZIOZERONOVE); 393.3242424 (MAD). Ingresso libero.
Riportiamo di seguito il programma:

VENERDÌ 9 SETTEMBRE
ore 18,00 inaugurazione Galleria di Palazzo Caetani Vernissage mostra collettiva di fotografia “PEOPLE” a cura di Mobilitazioni Artistiche.
PEOPLE.
Le persone sono il bene più prezioso che abbiamo, sono il veicolo dei sentimenti, sono la famiglia, sono la memoria storica, sono il passato e il futuro.
Il tentativo della mostra fotografica People è appunto quello di porre l’attenzione sulla grande importanza che le persone hanno nella nostra vita privata, come nella nostra vita sociale, e che esse sono (o dovrebbero essere) il principe indiscusso della ricerca scientifica, di ogni azione economica e soprattutto di ogni manovra politica. Una mostra fotografica come primo tentativo di mobilitare le coscienze partendo dal più semplice dei gesti “il guardare”, e quindi, il prestare attenzione.

Lo sguardo attento di tre fotografi pontini Chiara Mallozzi, Francesco Filippo e Maurizio Di Pietro ci accompagnerà nella visione di centri urbani, luoghi di lavoro e paesi molto lontani e sarà supportato dalle immagini scattate da Beatrice Cianciosi, Bruno Lomasto, Eleonora Mambrini, Gianfranco Mingione, Michela Chiuchiolo, Simone Ferranti, Simone Olivieri.
(Marianna Cozzuto)

MAD a cura di Fabio D’Achille Rassegna d’arte contemporanea al Chiostro con installazioni, sculture e pittura con le opere di Alessio Marchegiani, Andrea Forlenza (Ark8) e Dino Catalano.

ALESSIO MARCHEGIANI
Nato a Latina nel 1980, diplomato nel 2001 al Liceo Artistico Statale di Latina. A marzo 2009 si è laureato presso l'Accademia di Belle Arti "P.Vannucci" di Perugia, nella sezione scultura.
Nel corso degli ultimi ha partecipato ad alcune esposizioni collettive e concorsi:
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2006, primo classificato sezione materia
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2008, primo classificato sezione materia
-Marsciano Arte Giovani, esposizione collettiva, Marsciano, 2006
-Marsciano Arte Giovani, esposizione collettiva, Marsciano, 2007
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2007, primo classificato sezione materia
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2009, primo classificato sezione materia
-Esposizione collettiva "in itinere" C.E.R.P.- Centro Espositivo Rocca Paolina Perugia, 2007
-Esposizione collettiva "BrufArte Giovani", Brufa, 2007
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2008, primo classificato sezione materia
-Tredicesimo premio internazionale “Massenzio Arte”, Roma, 2009
-Premio internazionale “Tokyo”, selezionato tra i finalisti, Centro Diffusione Arte Palermo, 2011
La scultura di Alessio Marchegiani è classica, figurativa, predilige materiali come il ferro, ma allo stesso tempo contemporanea, dimostrando così che passato e presente possono convivere, che un linguaggio classico può comunicare messaggi moderni, e dunque l'artista contemporaneo non può non confrontarsi con il passato, per poterlo riattualizzare e superare.
DINO CATALANO
Nel gioco delle associazioni verbali, una parola che istintivamente assocerei alla pittura di Dino Catalano è “primavera”, forse anche condizionato dallo spettacolo a cui assisto in questo momento dalla finestra che affaccia sui Monti Lepini: l’albero di Giuda in fiore, e così il biancospino, il pruno selvatico l’odore delicato che sale dalla zagara proprio qui sotto, cui lo stridio dei balestrucci fa da colonna sonora. La primavera rappresenta un concentrato esplosivo di vita, la vita che approfitta del momento propizio per esprimere al massimo la bellezza. È un momento magico, cinetico, preceduto dalla stasi del freddo che gela e seguito da quella del caldo che secca. Dino ama definirsi un pittore per caso, e sicuramente non è unico tra gli artisti ad aver scoperto questa vocazione quando per l’appunto un caso, violento e imprevisto, ha fatto irruzione nella successione più o meno graduale degli eventi quotidiani. È, infatti, a partire da una diagnosi medica che Dino comincia a dipingere, sedici anni fa, da autodidatta. Prima di allora alcuni tentativi giovanili ma nulla di più. Da allora l’artista, che già dai primi lavori rivela uno sconcertante controllo del disegno e un grande intuito nell’uso del colore, ha dimostrato una capacità di crescita rapidissima; di fatto pare che la primavera si compia in lui quotidianamente, come se il ciclo delle stagioni si alternasse nella sua vita più volte al giorno. Costretto a momenti d’inattività che si ripetono a intervalli periodici ravvicinati, lui reagisce vivendo all’ennesima potenza, sulla tela, i momenti propizi. Tutto è attività e movimento nei suoi quadri; dove non sono le linee a creare le fughe, lo sono le scale cromatiche, personalissime e talvolta al limite dell’azzardo. Perderlo di vista per un anno equivale a perdere di vista per cinque anni un pittore che svolge la sua attività a tempo pieno; ed è inutile aspettarsi di ritrovarlo al lavoro sullo stesso tema, perché nel frattempo lo ha portato ad esaurimento ed è passato a tutt’altro. Visitare il suo atelier è un’esperienza che lascia il segno. A parte la simpatia della persona, non solo sulle pareti ma ovunque, talvolta inverosimilmente accatastate, ci sono talmente tante tele dipinte, una tale folla di meraviglie eseguite ad olio spatolato con precisione istintiva, che uscendo ci vuole del tempo per riprendersi. L’esperienza è di quelle che disorientano: si resta a lungo segnati interiormente dall’abbuffata di immagini e colori; e siccome lo spazio per muoversi è ridotto per via della massa di tele, di cui parecchie fresche e freschissime, è impossibile non rimanere “segnati” anche fuori.
(Claudio Muolo)
ANDREA FORLENZA (Ark8)
“Andrea, vent’anni, street-artist con un talento artistico già ampiamente sviluppato e uno stile immediatamente riconoscibile come un tag (firma) grazie ad elementi ricorrenti nelle sue opere, anche piante e uccelli stilizzati, che rivelano una passione per il mondo della natura nata da bambino e sviluppatasi nel tempo. Questo non significa ripetitività, al contrario Andrea (Ark8) si esprime attraverso una ricerca ed una sperimentazione continua: all’inizio del suo percorso utilizza il linguaggio della grafica, dove la linea di contorno prevale sul colore, che è relegato a semplice mezzo di riempimento; successivamente passa a disegnare su legno, per sperimentare nuovi giochi cromatici e riportarli sui suoi lavori attuali. Ed è proprio il colore che caratterizza pienamente la sua opera. Da cromie ricorrenti che rivelano la sua passione per la cultura africana, come il giallo (oro rubato agli indigeni dall’Occidente), il verde (colore che richiama la terra), il rosso (sangue versato dai popoli del continente africano per opera della distruzione e violenza dell’uomo bianco) e il nero (l’uomo), l’artista inserisce altri colori come il grigio, l’arancione, il rosa.
Lo pseudonimo Ark8 rivela il suo amore per i giochi di parole, l’ironia, il gioco, un po’ come i Dada e i Surrealisti, ma in un linguaggio legato alla contemporaneità, alla tecnologia e alla critica della produzione seriale che si esplica nei suoi adesivi disegnati come quadri. In questo modo un oggetto tradizionalmente prodotto secondo le leggi dell’industria viene trasformato in arte, in qualcosa di unico e di irripetibile, dove anche il caso ricopre un ruolo importante: chi sarebbe capace di riprodurre i suoi “schizzi” di colore? Da qui nasce la sua predilezione per materiali d’uso quotidiano come cassetti, residui di mobili, mattonelle, che trova abbandonati e raccoglie per dipingerci sopra, cercando di sottrarli al deterioramento cui sarebbero altrimenti destinati. Una sorta di sfida che mira ad una rinascita, alla creazione di un mondo che non esisteva e che l’artista immagina, sviluppa, arreda, come un bambino con una scatola di costruzioni; gioco sì, ma anche critica costruttiva: nell’utilizzo di materiali trovati per strada, gettati perché considerati non più utili e nel dipingerli con gli accesi toni africani, non è forse ravvisabile una volontà di far rinascere ciò che l’uomo occidentale ha sfruttato, violentato, per poi abbandonarlo al proprio destino?
Passione per la natura abbiamo accennato sopra, e in particolare amore e attaccamento ai paesaggi del territorio pontino, a lui intimamente legati. Le sagome nere e piatte disegnate con lo spray denotano un’universalità che trascende l’oggetto specifico, non siamo cioè davanti alla riproduzione fedele di un paesaggio, ma all’esteriorizzazione di emozioni, alla liberazione del sé.
L’arte come gioco, ma un gioco che nasce dalla consapevolezza delle proprietà dei colori e dei materiali, appresa frequentando il liceo scientifico biologico e la Facoltà di Scienze biologiche e che, attraverso una sperimentazione continua, si unisce alla passione per la creazione dando vita sempre a nuovi risultati, riuscendo a coinvolgerci e a far tornare un po’ bambini anche noi”.
(Laura Cianfarani)


ore 19,00/19,30 performance“KIDNAPPING MYSELF” di Crescenzo e Margherita, con Roberta Picano
ore 19,45 degustazione vini a cura di Casale del Giglio
ore 20,30/21,30 spettacolo teatrale “SILENZIO” di e con Elisa Menon
ore 22,00/24,00 deejay set a cura di Fabio Ramiccia

SABATO 10 SETTEMBRE
ore 15,30/18,30 seminario “DUE PASSI DA TERRA” lezione introduttiva all’utilizzo dei trampoli a cura di Alessio Pala /gratuito - aperto a tutti
ore 19,00/19,30 reading di brani tratti dal romanzo “I MONOLOGHI DELLA VAGINA” a cura di Fabio Ramiccia con Federica Leli, Maria Glorioso, Gioia Manduzio e Roberta Russo interventi musicali a cura di Virginio Fabiani e Alessio Gentili
ore 19,45 aperitivo degustazione
ore 20,30/21,30 spettacolo teatrale“C’ERA UNA VOLTA E VISSERO FELICI E CONTENTI OVVERO L’INFANZIA CHE NON C’È” di Luca Gaeta con Gioia Manduzio, Federica Leli, Maria Glorioso, Fabio Ramiccia e Roberta Russo
ore 22,00/24,00 deejay set a cura di Fabio Ramiccia

DOMENICA 11 SETTEMBRE
ore 15,30/18,30 seminario teatrale “INCONTRI TRA UMANI” a cura di Isaac Iacuele Lentisco /gratuito - aperto a tutti
ore 19,45 aperitivo degustazione
ore 20.30/21,30 performance teatrale “Gli Ebrei sono matti” (Primo studio) di Dario Aggioli con Dario Aggioli e Angelo Tantillo
ore 21,30/24,00 concerto live rock band FATHER OF INVENTION

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