Interviste, Bologna, 31 March 2011
niente inviati speciali...
intervista a Steven Music
di Chiara Zocchi
In occasione della presentazione della Giuria del Premio Celeste 2011:
http://www.premioceleste.it/giuria2011/
CZ: Come ci si sente ad esser padre di un premio con un nome così bello?
SM: Un’ispirazione quotidiana, come lo è per me il colore celeste.
CZ: Come hai scelto la simpatica giuria e comitato di selezione di quest’anno?
SM: Ho pensato a quanto la nostra società sia diversificata, a quanto eccletticismo si vede in giro. Esiste un giovanilismo (nell’accezione positiva del termine) dilagante, che arriva dappertutto (salvo in politica) e tende a parificare situazioni professionali che contengono più o meno esperienza. Seguendo questa tendenza, abbiamo messo insieme curatori che lavorano fra istituzione e mercato.
CZ: Ma sarà etimologicamente ‘simpatica’, nel senso del ‘sentire-insieme’, dell’’appassionarsi-insieme’ e dello ‘scegliere insieme’, perché è difficile provare le stesse emozioni di fronte al bello (o al brutto)?
SM: Appunto, il comitato non è etimologicamente ‘simpatico’. Invece, curatori di età e strade professionali diverse sono stati chiamati a convivere per fare delle scelte. Ogni curatore accetta un metodo di selezione aperto e visibile a tutti, nel rispetto dei tantissimi artisti che partecipano, che viene prima del tipo di linguaggio, contenuto o estetica delle opere. Non conta l’affinità o meno che un selezionatore può avere con un altro.
CZ: Che differenza c’è tra ‘Giuria’ e ‘Comitato’, sono due parole difficili. E qual’ è il loro scopo? Dove vogliono arrivare? Lontano, lontanissimo o vicino?
SM: La giuria sceglierà le 4 opere vincitrici tra quelle finaliste ed è composta da tre curatori istituzionali; mentre il comitato, composto da una varietà di professionisti, selezionerà le 40 opere che andranno alla mostra finale a Bologna. Credo che tutti i curatori vogliono arrivare lontano, se s’intende lavorare con artisti che hanno qualcosa da aggiungere.
CZ: In che rapporto sarà l’artista con Giuria e Comitato?
SM: Fino a selezioni avvenute mi auspico che sia una relazione ‘a distanza’. Devono parlare le opere e non le persone! Questa equità di trattamento, garantita dal metodo di selezione – aperto e basato sulla maggioranza di preferenze espresse dal comitato – mette fuori campo chi vuole portare a braccetto un’artista fino alla finale – Premio Celeste non è un premio ad invito! Oggi accettiamo decisioni prese anche a distanza senza un gran relazionarsi. Al contempo la piattaforma web del network di Celeste consente a ciascun artista di essere in immediato contatto con i curatori della giuria e del comitato.
CZ: Ci sono delle novità rispetto alla ‘celestiale’ edizione precedente?
SM: Sono solo 4 gli artisti che vinceranno, perciò è importante avere la capacità di offrire a tutti i partecipanti una serie di opportunità in più: di esposizione, studio, residenza, promozione... Quest’anno il team di Celeste ha lavorato tanto per ampliare la gamma dei benefits. L’altra grande novità è che dopo 7 anni in cui erano i finalisti a scegliere i vincitori, ora questo compito spetterà alla giuria.
CZ: Che caratteristiche deve avere un artista per partecipare al Premio Celeste?
SM: Sintesi e coraggio di mettersi in gioco, anche quando ci sono anni di lavoro alle spalle!
Per essere notati da una commissione che sceglie a distanza è indispensabile presentare il lavoro nel miglior modo possibile, con buone immagini e con uno statement testuale che informi sull’opera. Coraggio e tenacia nel confrontarsi con tanti altri artisti; accettare tutti i risvolti del mostrare le opere online; rifiutare un sistema che fa vincere gli ‘inviati speciali.’
Chiara Zocchi è scrittrice, redattrice, cantautrice ed artista:
http://www.premioceleste.it/chiarazocchi
Intervista online:
http://www.premioceleste.it/ita_1314/
intervista a Steven Music
di Chiara Zocchi
In occasione della presentazione della Giuria del Premio Celeste 2011:
http://www.premioceleste.it/giuria2011/
CZ: Come ci si sente ad esser padre di un premio con un nome così bello?
SM: Un’ispirazione quotidiana, come lo è per me il colore celeste.
CZ: Come hai scelto la simpatica giuria e comitato di selezione di quest’anno?
SM: Ho pensato a quanto la nostra società sia diversificata, a quanto eccletticismo si vede in giro. Esiste un giovanilismo (nell’accezione positiva del termine) dilagante, che arriva dappertutto (salvo in politica) e tende a parificare situazioni professionali che contengono più o meno esperienza. Seguendo questa tendenza, abbiamo messo insieme curatori che lavorano fra istituzione e mercato.
CZ: Ma sarà etimologicamente ‘simpatica’, nel senso del ‘sentire-insieme’, dell’’appassionarsi-insieme’ e dello ‘scegliere insieme’, perché è difficile provare le stesse emozioni di fronte al bello (o al brutto)?
SM: Appunto, il comitato non è etimologicamente ‘simpatico’. Invece, curatori di età e strade professionali diverse sono stati chiamati a convivere per fare delle scelte. Ogni curatore accetta un metodo di selezione aperto e visibile a tutti, nel rispetto dei tantissimi artisti che partecipano, che viene prima del tipo di linguaggio, contenuto o estetica delle opere. Non conta l’affinità o meno che un selezionatore può avere con un altro.
CZ: Che differenza c’è tra ‘Giuria’ e ‘Comitato’, sono due parole difficili. E qual’ è il loro scopo? Dove vogliono arrivare? Lontano, lontanissimo o vicino?
SM: La giuria sceglierà le 4 opere vincitrici tra quelle finaliste ed è composta da tre curatori istituzionali; mentre il comitato, composto da una varietà di professionisti, selezionerà le 40 opere che andranno alla mostra finale a Bologna. Credo che tutti i curatori vogliono arrivare lontano, se s’intende lavorare con artisti che hanno qualcosa da aggiungere.
CZ: In che rapporto sarà l’artista con Giuria e Comitato?
SM: Fino a selezioni avvenute mi auspico che sia una relazione ‘a distanza’. Devono parlare le opere e non le persone! Questa equità di trattamento, garantita dal metodo di selezione – aperto e basato sulla maggioranza di preferenze espresse dal comitato – mette fuori campo chi vuole portare a braccetto un’artista fino alla finale – Premio Celeste non è un premio ad invito! Oggi accettiamo decisioni prese anche a distanza senza un gran relazionarsi. Al contempo la piattaforma web del network di Celeste consente a ciascun artista di essere in immediato contatto con i curatori della giuria e del comitato.
CZ: Ci sono delle novità rispetto alla ‘celestiale’ edizione precedente?
SM: Sono solo 4 gli artisti che vinceranno, perciò è importante avere la capacità di offrire a tutti i partecipanti una serie di opportunità in più: di esposizione, studio, residenza, promozione... Quest’anno il team di Celeste ha lavorato tanto per ampliare la gamma dei benefits. L’altra grande novità è che dopo 7 anni in cui erano i finalisti a scegliere i vincitori, ora questo compito spetterà alla giuria.
CZ: Che caratteristiche deve avere un artista per partecipare al Premio Celeste?
SM: Sintesi e coraggio di mettersi in gioco, anche quando ci sono anni di lavoro alle spalle!
Per essere notati da una commissione che sceglie a distanza è indispensabile presentare il lavoro nel miglior modo possibile, con buone immagini e con uno statement testuale che informi sull’opera. Coraggio e tenacia nel confrontarsi con tanti altri artisti; accettare tutti i risvolti del mostrare le opere online; rifiutare un sistema che fa vincere gli ‘inviati speciali.’
Chiara Zocchi è scrittrice, redattrice, cantautrice ed artista:
http://www.premioceleste.it/chiarazocchi
Intervista online:
http://www.premioceleste.it/ita_1314/
Commenti 2
con il mio piu' grande ,
sincero , amichevole , apprezzamento !
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