Mostre, Roma, 23 March 2019
Giunta alla 6a Edizione la mostra in questione sarà un vero e proprio concerto, che coinvolgerà artisti di varie nazionalità volti a vivere e a catturare gli sguardi sul proprio pensiero nomadista, su coesistenze e slittamenti; tutto attuato con tecniche diverse, e che nello spirito di queste trovano così il motivo di un'unità. Risulta evidente che la coesistenza di vari linguaggi artistici che si mettono in correlazione, si compenetrano e si integrano, diventa un parametro importante nella comprensione e valutazione di espressioni artistiche di realtà culturali diverse come strumento in grado di fornire una chiave di lettura unitaria. L’attenzione ai diversi linguaggi, la conoscenza e lo scambio con gli altri trovano modalità concrete e canali privilegiati di realizzazione proprio nei linguaggi artistici ed espressivi. Verso questa direzione conciliatrice, va letta, dunque, la capacità metamorfica dell’arte, sempre più tesa a scandagliare nelle dinamiche e nelle alterne coesistenze di sistemi oppositivi il rispetto e il riconoscimento dell'alterità che fatica e richiede una più matura riflessione. Aspirare ad avviare e a promuovere, passo dopo passo, la ricerca di una ragione comune, può infatti rendere conto di nuove possibilità di confronto e di crescita culturale.
In mostra: Brian Avadka Colez, Carol Carpenter, Antonio Cillis, Carlo Alberto Cozzani, Benny De Grove, Shelby Dillon, Onno Dröge, Judy Filipich, Anna Freudenthaler, Lisbeth Glanfield, Ana Paola González, Marta Kisiliczyk, Erich Kovar, Carlos Mendoza, Paris Leroy, Paola Ponzellini, Giorgio Rizzi, Alice Scholte, Danguole Serstinskaja, Leuthard Seylech, Gladys Sica, Vincenza Spiridione, Jacqueline van der Grijn, Vanessa Elaine, Silvia Withöft-Foremny
a cura di Cristina Madini
img guida: Sleeping light - ink on paper 63 x 48 cm - Anna Freudenthaler
Commenti 0
Inserisci commento