Leggiamo dal testo critico della curatrice:
“(...) Red Rain viene strappato ai contesti ovvi quali rabbia, passione e politica per essere incanalato in una nuova visione. Se il rosso è il colore del sangue che scorre nelle nostre vene e pompa nel nostro cuore allora non è solo violenza ma è vita, come ribadisce l’artista “linfa vitale”. Paolo Ferrante indaga sull’utilizzo delle immagini mediatiche, che sono ad uso e consumo di ognuno di noi, immagini che circolano senza filtri e freni e che strappano dignità alle vittime. E’ una sfida poter distinguere la finzione dalla realtà: realtà che sembra finzione, riprese amatoriali che invadono l’intimo anche nel momento della morte, che diventa così alla portata di tutti. A tal proposito possiamo ricordare un fotografo che, agli inizi del Novecento, ebbe successo per le sue fotografie di cronaca nera, scatti effettuati spesso prima dell’arrivo della polizia: siamo a New York e il fotografo è Weegee. All’epoca Weegee fu il primo a fare questo genere di reportage di cronaca sulla scena del delitto, narrare cioè storie di crimini in modo diretto e senza filtri.
I soggetti a cui si ispira Ferrante sono così rappresentati non per sfruttare ancora una volta la loro immagine, ma per restituirne la dignità ormai persa davanti ad obiettivi invadenti.
Con un tratto pop, traccia su superfici di plexiglas volti scherniti dal rosso. Rosso che prima è il sangue scaturito dalla violenza, ma che successivamente diventa il filo conduttore della ricerca, rosso che fa di tutto per scrollarsi di dosso il concetto di brutalità, ma che rappresenta ciò che è davvero.”
Durante l'opening avrà luogo una piccola performance interattiva col pubblico.
Orari:
Mattina 8:30-13:00
Sera 16:00-19:30
Ingresso gratuito
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