Hello dear and extravagant Carlo Alberto, I have watched your work on the link you sent me, I have to admit that I'm great! , You have a good dynamism in the choice of color and expressive impression of your paintings, let that something of personal interpretation, leaving sail the most dull silence.
I can not be cruel because the works are notable and graceful, you will surely
improve more and more not on technology itself, but the perception and warmth that your emotions ooze soak your works, and I am convinced that you will not have difficulties to improve.
Best wishes!
Good afternoon!
Thank you very much for accepting my friendship request - cordially welcome to my circle of friends!
I wish you all the best for 2013!
Kind regards,
Rudolf
Non sono personaggi ma personificazioni in forma di volto ritratto dei lati più viscerali e nascosti dell' umanità e del mio modo (maniera) di essere e vedere alcuni sentimenti, emozioni, elementi della natura non solo umana.
Il tuo punto di vista sulla condizione umana è spettacolare e caratteristico. Sono affascinato dalla forza espressiva, ironica, irriverente e reale delle tue opere. Sembrano delle foto che intrappolano, in istantanee eterne, emozioni, paure, fantasmi e tanta reale umanità, che ha voglia di raccontare e urlare la propria disperata-fantastica-onirica esistenza, e attraverso le tue opere, inconsciamente, lo fa. Complimenti davvero.
Questa è la definizione che da di se stesso Carlo Alberto Vandelli, modenese, classe 1982.
Una definizione che non vuol essere un eccesso di modestia, non è nella sua personalità, bensì un'accurata valutazione in terza persona di colui che agisce sulla tela per descrivere.
E descrivere, per lui, non significa semplicemente ritrarre il soggetto che di volta in volta individua tra la schiera di persone che fanno parte del suo vivere quotidiano (e che per questo intrecciano con l'opera una vera e propria relazione), quello è piuttosto il mezzo che adotta per rappresentare, talvolta denunciare, stati d'animo, espressioni esteriori che riflettono complicate situazioni interiori. insomma Veri e propri momenti di autenticità umana che attraverso una sorta di scatto immortalano molto di più di uno spasmo muscolare o di uno sguardo accigliato.
Il colore, ad esempio, non pretende di essere uno spaccato DELLA realtà, ma piuttosto di UNA realtà e così facendo questo (quello) diventa potente mezzo di espressione e di interpretazione secondo la sensibilità personale.
Così tutto il linguaggio di Carlo Alberto si muove tra sfondi e colori prevalentemente (o)scuri che rappresentano il tentativo e l'indubbia volontà di scavare negli aspetti più nascosti e inquietanti dell'animo umano. I forti contrasti tra luci ed ombre che deridono, che a tratti sfottono lo spettatore, che spesso si trova di fronte ad una vera e propria aggressione acrilica, linee deformate come si deformerebbe un significante per modificarne il significato, macchie di colore come pugni sbattuti nel bel mezzo di un violento litigio interiore.
In questo senso, Carlo Alberto descrive. E riesce a spingersi ben oltre lo spazio concessogli dalla tela.
Partire da uno spazio finito, la tela, per criticare lo spettatore, rappresentante di quell'umanità che muovendosi al di fuori della tela, e quindi in uno spazio molto più ampio, ha maggiori (allargate) possibilità d'azione, molto spesso iperdistruttive, per sè e per gli altri.
Tutto questo è il "descrivere" di Carlo Alberto Vandelli, ritratti che entrano dentro al soggetto per restituirne un lato umano, spesso quel lato che nessuno di noi vorrebbe vedere proprio perché specchio di un NOI che vorremmo nascosto agli occhi degli altri
Commenti 50
my compliments on your brilliant paintings!
In bocca al lupo per i tuoi grandi progetti.
Con stima...
- EVO -
complimenti per la diversità delle tecniche,
ottima produzione
Ciao,
Lino
Cordiali saluti,
Hari Lualhati
"Mi piace" su Facebook me: http://www.facebook.com/HariLualhati.Artist
I can not be cruel because the works are notable and graceful, you will surely
improve more and more not on technology itself, but the perception and warmth that your emotions ooze soak your works, and I am convinced that you will not have difficulties to improve.
Best wishes!
Good afternoon!
non mi dispiace continuare ad esserlo.. proprio perchè sono
I wish you all the best for 2013!
Kind regards,
Rudolf
Questa è la definizione che da di se stesso Carlo Alberto Vandelli, modenese, classe 1982.
Una definizione che non vuol essere un eccesso di modestia, non è nella sua personalità, bensì un'accurata valutazione in terza persona di colui che agisce sulla tela per descrivere.
E descrivere, per lui, non significa semplicemente ritrarre il soggetto che di volta in volta individua tra la schiera di persone che fanno parte del suo vivere quotidiano (e che per questo intrecciano con l'opera una vera e propria relazione), quello è piuttosto il mezzo che adotta per rappresentare, talvolta denunciare, stati d'animo, espressioni esteriori che riflettono complicate situazioni interiori. insomma Veri e propri momenti di autenticità umana che attraverso una sorta di scatto immortalano molto di più di uno spasmo muscolare o di uno sguardo accigliato.
Il colore, ad esempio, non pretende di essere uno spaccato DELLA realtà, ma piuttosto di UNA realtà e così facendo questo (quello) diventa potente mezzo di espressione e di interpretazione secondo la sensibilità personale.
Così tutto il linguaggio di Carlo Alberto si muove tra sfondi e colori prevalentemente (o)scuri che rappresentano il tentativo e l'indubbia volontà di scavare negli aspetti più nascosti e inquietanti dell'animo umano. I forti contrasti tra luci ed ombre che deridono, che a tratti sfottono lo spettatore, che spesso si trova di fronte ad una vera e propria aggressione acrilica, linee deformate come si deformerebbe un significante per modificarne il significato, macchie di colore come pugni sbattuti nel bel mezzo di un violento litigio interiore.
In questo senso, Carlo Alberto descrive. E riesce a spingersi ben oltre lo spazio concessogli dalla tela.
Partire da uno spazio finito, la tela, per criticare lo spettatore, rappresentante di quell'umanità che muovendosi al di fuori della tela, e quindi in uno spazio molto più ampio, ha maggiori (allargate) possibilità d'azione, molto spesso iperdistruttive, per sè e per gli altri.
Tutto questo è il "descrivere" di Carlo Alberto Vandelli, ritratti che entrano dentro al soggetto per restituirne un lato umano, spesso quel lato che nessuno di noi vorrebbe vedere proprio perché specchio di un NOI che vorremmo nascosto agli occhi degli altri
Le tue opere sono ,per me, molto particolari e non immediate. All'inizio ti scioccano, ma poi....ti cpnquistano! Bravo!
Inserisci commento