Femmes et couleurs - Intervista a Silvia Verni
25 January 2015
D) Che cos’è per te la bellezza?

R) La bellezza è ciò che attira l’attenzione, che incuriosisce. Come dice il proverbio: “ non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, nel senso che la bellezza è molto soggettiva, dipende anche da cosa hai vissuto in passato.

D) I tuoi dipinti sono un trionfo di colori. Cosa significano per te i colori? E quale colore ti piace di più?

R) I colori sono espressione di sentimenti. Individuo il nero come assenza di tutto, il niente, quindi la tristezza. E il bianco invece suo opposto rappresenta il tutto. Il giallo è un altro colore importante, esprime allegria. Invece il viola, malinconia. Il mio colore preferito, comunque, è certamente il blu.

D) Quanto c’è di Silvia nei tuoi quadri?

R) Dipende. Nei primi lavori in realtà molto poco. Con il tempo ho imparato a personalizzare le mie tele e quindi a mettere sempre più me.

D) “Donne e colori”: da dove viene il titolo della tua mostra?

R) È un idea che mi è venuta l’anno scorso. Ho pensato che delle serie di nature morte o di paesaggi erano cose viste e riviste. Ho ritenuto fosse giusto dedicare un ciclo di opere alle donne per celebrarle, specialmente dopo tutti questi casi di femminicidio. Poi, diciamolo, “ la donna è il motore del mondo”.

D) Che caratteristiche hanno le tue donne?

R) Sono donne sensuali, femminili, belle e dolci.

D) Le donne rappresentate non guardano mai lo spettatore. Sono timide o sensuali?

R) Non c’è un perché. Ritengo che i volti non devono mai suscitare banalità. Voglio che siano i miei spettatori a dare un volto alle mie donne.

D) Rappresenti tante ballerine: qual è l’intreccio che hanno con la tua arte?

R) Le ballerine rappresentano il ritmo, perché la vita è una danza continua , non ci si deve mai fermare al ritmo della vita.

D) Quando si parla di sistema dell’arte in senso commerciale, spesso l’appetibilità di vendita coincide con la perdita d’aura dell’artista. Come affronti questa dicotomia?

R) L’arte è la mia passione più grande, ma non c’è soddisfazione più grande quando si riesce a trasmettere qualcosa agli altri e questo fa si che le persone siano spinte a comprare, perché il quadro diventa emblema di una loro situazione emozionale.

D) Che consiglio daresti ad un giovane artista emergente?

R) Di seguire il cuore, di pensare a ciò che gli piace e metterlo su tela.

D) Hai sogni nel cassetto?

R) Diventare famosa. Che le mie tele siano riconosciute come un Verni.

07/12/2014

Chiara Giglio
(Riproduzione riservata)

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