17 February 2015
https://www.youtube.com/watch?v=ADswYimqlqI&list=UUPVPfCZcHDMDkMjaWKhFoUw
performance INWARDNESS dell'artista Mariaconcetta Giuntini, per la mostra INSIDE OUT
Performer Mariaconcetta Giuntini, Valentina Rimauro
Regia Mariaconcetta Giuntini, Daniele Magnani
testi ed allestimento Mariaconcetta Giuntini
La performance si colloca all'interno dell'installazione "INWARDNESS" - da cui il nome - ideata dall'artista per la mostra INSIDE OUT. Foto, disegni, testi ed altro materiale mettono in scena un'abissale profondità, in cui il corpo è posto “al limite” della presenza, al limite del paradosso perché presente e assente, appartenente e sfuggente, fantasma e sostanza... si svela e sfugge nel suo stesso svelamento. Ma nel fare il corpo dice, racconta... nel momento in cui compie i suoi gesti il corpo è. Con la performance l'artista mette in scena il disagio: l'abbandono di sè, la perdita di controllo, la ricerca maniacale di un'ordine, la chiusura in se stessi come rifugio, il monologo interiore. In questa fragilità troviamo i valori che danno un senso alla nostra vita. Lo sguardo interiore è punto di partenza necessario in questo percorso di identificazione che plasma la materia umana attraverso un processo artistico consapevole e di sacro rigore. Ed è in questo modo che la performance dà completezza all'opera "totale" dell'artista.
performance INWARDNESS dell'artista Mariaconcetta Giuntini, per la mostra INSIDE OUT
Performer Mariaconcetta Giuntini, Valentina Rimauro
Regia Mariaconcetta Giuntini, Daniele Magnani
testi ed allestimento Mariaconcetta Giuntini
La performance si colloca all'interno dell'installazione "INWARDNESS" - da cui il nome - ideata dall'artista per la mostra INSIDE OUT. Foto, disegni, testi ed altro materiale mettono in scena un'abissale profondità, in cui il corpo è posto “al limite” della presenza, al limite del paradosso perché presente e assente, appartenente e sfuggente, fantasma e sostanza... si svela e sfugge nel suo stesso svelamento. Ma nel fare il corpo dice, racconta... nel momento in cui compie i suoi gesti il corpo è. Con la performance l'artista mette in scena il disagio: l'abbandono di sè, la perdita di controllo, la ricerca maniacale di un'ordine, la chiusura in se stessi come rifugio, il monologo interiore. In questa fragilità troviamo i valori che danno un senso alla nostra vita. Lo sguardo interiore è punto di partenza necessario in questo percorso di identificazione che plasma la materia umana attraverso un processo artistico consapevole e di sacro rigore. Ed è in questo modo che la performance dà completezza all'opera "totale" dell'artista.
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