“Wunderkammer Artistamps And Cabinet Of Curiosities”
15 June 2013
“Wunderkammer Artistamps And Cabinet Of Curiosities” è il titolo della seconda collettiva internazionale dedicata ai 70 anni di Marcello Diotallevi e in particolare al francobollo d’artista. Nasce in contemporanea con le proposte della 55° Biennale Internazionale di Venezia e va a integrare la prima parte della collezione già esposta nel dicembre 2012 dal titolo “In Forma di Francobollo”.

Sono presenti a questa importante rassegna internazionale ulteriori 95 opere realizzate appositamente da Marcello Diotallevi, Shozo Shimamoto, Ben Vautier, Walter Valentini, P. Scirpa, Lamberto Pignotti, G. A. Cavellini, Tomaso Binga, Mirella Bentivoglio, Ingrid Behm, Mauro Molinari, Henning Mittendorf, Giovanni Bonanno, Hans Braumuller, Renata e Giovanni Strada, Anna Banana, Claudio Romeo, Fulgor C. Silvi, Silvana Alliri, Osvaldo Cibils, Lorenzo Di Cecco, Oronzo Liuzzi, Antonio De Marchi Gherini, Fausto Paci, Luc Fierens, C. Mehrl Bennett, Antonio Sassu, Mauro Manzoni Sala, Mirta Caccaro, Darlene Altschul, Bruno Maisons, Domenico Ferrara, Franco Flaccavento, Daniel Daligand, Clara Paci, J. A. Everaers (Ever Arts), Antonio Delle Rose, Glauco, Lendaro, Camiless, e Donatella Stamer, Diane Bertrand, Carol Stetser, BuZ Blurr, Ko De Jonge, Bobo Banchi, Edwin Warney, Ptrzia Tictac, Pascal Lenoir, Andrea Bonanno, Alfonso Caccavale, Gyorgy Galantai, Alfio Fiorentino, Skotoor Neal Taylor, Franco Zingaretti, DR Phil Klaus Groh, Katerina Nikoltsou, Marina Salmaso, Otto D Sherman, Giuseppe Riccetti, Birger Jesch, Fernando Aguiar, Guglielmo Chiara Diamantini, Marco Vincenzi, Luisa Bergamini, Gil David, Fernanda Fedi, Gino Gini, Marinella Giandelli, Maurizio Follin e Gabriella Gallo, Patrizio Scarabottolo, Remy Penard, Natale Cuciniello, Francesca Cataldi, Vittorio Tonon, Daniel De Cullà, Bruno Cassaglia, Mogens Otto Nielsen, Eric Bensidon, Matthew Rose, Vittore Baroni, Takayo Tominaga, Jorg Seifert, Casana Rosso, Miche - Art - Universalis, Schoko Rora & Dobrica Kamperelic, Umberto Basso, Peter A. Leigh, Gianni Broi, Alexander Kholopov, Natalie Lamanova, Roberto Recanatesi, Cheryl Penn, Eni Ilis, M. Greenfield, Liuba, Crackerjack Kid e Giovanni Fontana. Altri 95 autori internazionali che hanno voluto essere presenti a tale nuovo appuntamento. A definitiva scadenza del progetto la collezione di “Artistamps” del Bongiani Ophen Art Museum di Salerno annovera già 534 opere di qualità realizzate da 194 artisti internazionali. Crediamo, davvero, che sia già una delle più vaste e importanti collezione virtuali presenti e visibili permanentemente nel Web.





“Wunderkammer”, in italiano significa camera delle meraviglie, è un'espressione appartenente alla lingua tedesca, usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari per le loro caratteristiche intrinseche ed esteriori. Per noi una raccolta di oggetti straordinari è senza dubbio quella creata dagli artisti in forma di francobollo, conosciuta anche con il termine “Artistamps”. Per gli artisti postali “Wunderkammer” è “il cabinet” della ricerca, dell’invenzione e della libertà poetica, è l’angolo e la camera dei sogni e dei desideri dove ogni curiosità può essere liberamente indagata. La Mail Art, ideata da Ray Johnson negli anni ’60, nasce come fenomeno artistico “underground” condividendo le proposte del movimento Fluxus: una forma d’arte essenzialmente e totalmente svincolata da giochi di potere e libera da qualsiasi logica produttiva. Le opere di Mail Art, spedite per posta viaggiano da un capo all’altro del pianeta e molto spesso si completano con i timbri, francobolli, adesivi e persino elementi tridimensionali. Le buste, e i francobolli sono la chiara testimonianza di un viaggio che finisce per fare parte dell'opera stessa.
Con il termine Artistamps, quindi, si intendono espressamente i "Francobolli d'Artista") le creazioni grafiche degli artisti che orbitano di preferenza nella Mail Art, nella Poesia visiva e più in generale nella cosiddetta arte Concettuale, opere che ricordano e reinterpretano in maniera originale le affrancature emesse dai Servizi postali ufficiali delle varie nazioni. Nei progetti di Mail Art l'utilizzo di Artistamp testimoniano il passaggio avvenuto tra l’emittente e il ricevente. In genere Il francobollo è prodotto su carta, stampato da una parte e a volte persino gommato sul retro come nel caso dei francobolli creati da Marcello Diotallevi che hanno tutte le caratteristiche formali di un vero e autentico francobollo legale. L’unica differenza tra un francobollo legale e un francobollo d’artista, è essenzialmente la non possibilità di essere adoperato come normale affrancatura. La creazione di Artistamp creati da questi artisti alternativi alle proposte ufficiali, vengono creati con diverse tecniche, sia manuali che digitali. Molti autori producono persino anche annulli postali di fantasia (Cancellations) realizzati, per consuetudine, incidendo gomme per cancellare (Rubber eraser) oppure utilizzando materiali poveri e di riciclo, questi annulli appaiono sul fronte o sul retro come timbri e riportano un motto o una sigla particolare dell'autore dell’opera.
Si sa che Il primo autentico francobollo è stato ideato dall'inglese Rowland Hill il 6 maggio del 1840, (1 penny, noto come " Penny Black " , inciso da W.Wron); i primi veri francobolli al mondo, francobolli adesivi, distribuiti con una incisione elegante della giovane regina Vittoria rigorosamente in carta. Tradizionalmente i francobolli sono in carta, di forma quadrangolare o rettangolare e di piccolo formato. Tuttavia, sono stati prodotti francobolli di diverse forme, rotondi, triangolari, pentagonali o di forma non geometrica come nel caso dei francobolli a forma di frutta. Raramente sono stati anche prodotti francobolli non di carta, come i francobolli della Svizzera fatti parzialmente di pizzo o della DDR composti da fibre sintetiche. Sono stati inoltre emessi francobolli anche su lamine metalliche. Di recente La Repubblica Italiana, precisamente il 2 luglio 2007, per commemorare il patrimonio artistico rappresentato dalla Basilica di San Vincenzo in Galliano di Cantù ha emesso persino un francobollo in legno impiallacciato di betulla. Come dalla filatelia “alternativa degli artisti postali, anche la filatelia ufficiale contemporanea cerca in tutti i modi di aggiornarsi, tuttavia, dobbiamo constatare che i francobolli creati dagli artisti postali e concettuali sono sempre un pò più avanti sia per invenzione che per qualità creativa. Essi si ribellano in tutti i modi possibili al mondo costrittivo delle emissioni di stato dando vita, con intenti spesso sociali, satirici e ludici ad un mondo carico di creatività.
I primi artisti che avevano prodotto francobolli alternativi a quello del vero circuito del cartavalori legale sono stati alcuni pionieri come Michael V. Hitrovo e Karl Schwesig. Tra i primi e più noti esemplari di francobolli d’artista documentati, è sicuramente un bel francobollo dipinto completamente di blu nel 1957 da Yves Klein, mentre l’artista Donald Evans deceduto nel 1967, utilizzò il piccolo formato dentellato per una sterminata produzione di minuziosi acquerelli poi esposti in raccoglitori filatelici, fino alle ricerche concettuali degli artisti Fluxus, e quindi, alla diffusione planetaria tramite il network della rete dell'Arte Postale. Anche Il padre della Poesia Visiva, Lamberto Pignotti, presente anche in questa stessa seconda rassegna internazionale dedicata a Marcello Diotallevi, negli stessi anni Sessanta, precisamente tra il 1966 e il 1968, ha dato vita alla sperimentazione dell’importante serie dei ‘Francobolli’ (collage di parole e immagini), associando ad un francobollo messaggi che apparentemente non mostrano nessun legame con la vignetta, in cui la creatività è stimolata dai generi del fumetto e del fotoromanzo. “I balloon decontestualizzati vengono utilizzati per «far parlare» personaggi celebri attraverso un'immagine semplificata. L'effetto prodotto dall'accostamento, antitetico è spiazzante e riesce, attraverso un'azione apparentemente ludica a attivare un dialogo su più livelli. L’artista toscano confessa: “mi interessa il discorso dello spaesamento, della de-contestualizzazione”, e infatti, le frasi aggiunte ai francobolli spostano l'attenzione e il significato proposto dalla carta valore.

Dello stesso periodo è anche la produzione di Guglielmo Achille Cavellini, artista italiano che nel 2014 ricorre il centenario della nascita e quindi le celebrazioni. GAC come preferiva farsi chiamare, tra il 1966 e il 68 crea i francobolli in legno e poi, nel 1968 - 70 con i carboni combusti la serie di lavori relazionabili al concetto di celebrazione. Il francobollo è ora un esempio concreto.

Anche Marcello Diotallevi, l’artista a cui è dedicato questo progetto internazionale, proprio negli anni 80 inizia a realizzare i primi francobolli, precisamente nel 1984 (qualche anno prima, aveva creato qualche esemplare unico di cui, purtroppo, non si ha più la reale documentazione dell’operazione artistica). Secondo Marcello Diotallevi “i francobolli d'artista stanno a quelli ufficiali come i libri d'artista a quelli che fanno letteratura”, confessando: “Sebbene essi non appartengano alla filatelia ufficiale, morfologicamente le sono vicini, appaiono traforati, la carta è gommata, hanno un valore facciale e qualcosa da celebrare”. così l’artista definisce il proprio lavoro. Dal 1984, in tutto, ne ha realizzati una ventina sempre di grande qualità creativa. Negli stessi anni di Diotallevi, Cavellini crea la serie interessantissima di lavori prodotti su carta che si sviluppa a tutti gli anni novanta,(anno della morte). Anche diversi altri artisti come David Hockney, Ralph Steadman e Allen Jones hanno prodotto francobolli d’artista, realizzate appositamente in occasione dello sciopero generale delle Poste inglesi del 1971. Oggi la produzione dei francobolli d’artista è sterminata e comprende opere di importanti artisti che hanno da tempo dedicato forze e attenzione a tale forma di espressione, artisti di grande interesse che hanno voluto essere presenti in queste due collettive internazionali.

Ormai, molti artisti soprattutto postali e concettuali si costruiscono il proprio francobollo, che diviene così un messaggio nel messaggio. un’arte che si accontenta delle piccole dimensioni d’un francobollo per poter viaggiare più comodamente e gratuitamente superando barriere e limiti. Tra i prodotti mail-artistici più curiosi, i francobolli hanno un fascino davvero particolare includendo le ridotte dimensioni racchiudono un mondo in cui l’arte sovverte un codice - quello postale - fatto di formato, contorno per lo più dentellato, iconografia, indicazione dello stato ed infine del valore. Un’arte, quindi, apparentemente inoffensiva, spesso potenzialmente divertente, capace però di superare lunghe distanze planetarie, innescando tramite una sorta di «cavallo di Troia» meccanismi relazionali e comunicativi e soprattutto veicolare il proprio messaggio in relazione ad una filatelia alternativa “ di frontiera”, contrassegnata dalla più sfrenata e originale invenzione poetica.
Giovanni Bonanno


MARCELLO DIOTALLEVI
Nato nel 1942 a Fano. E' vissuto per lungo tempo a Roma dove per un decennio ha esercitato l'attività di restauratore presso il Laboratorio di Restauro in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all'insegna dell'irrequietezza. Come pittore prima, poi come scultore nei primi anni Settanta, quindi per qualche tempo si occupa di grafica e infine inizia a scrivere. Verso la fine degli anni Settanta hanno inizio le sue incursioni nell'area della Mail Art e della Poesia Visiva di cui è tuttora un impegnato protagonista. In oltre quarant’anni di attività artistica ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Nel corso del tempo ha tenuto varie mostre personali nelle maggiori città italiane, partecipando nel contempo a esposizione collettive in tutto il mondo. Si occupa in prevalenza di installazione, Poesia Visiva e Mail Art. E' l'autore della copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne - Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur 1983). Nel 2003 riceve l'invito a tenere una performance nella Sezione "Extra 50" della 50esima Edizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia ma, non essendo egli un performer, declina l'invito. Nel 2007 è stato invitato alla 52esima Biennale di Venezia e poi nel 2011 alla 54 Biennale di Venezia, Padiglione Tibet, a cura di Ruggero Maggi. Dal 1974 vive e lavora a Fano.

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