In Italia, culla dei più celebri pittori e scultori del mondo, questo concetto stenta a radicalizzarsi, solo nelle grandi città come Milano, Torino, Roma, Venezia la fotografia è accostata all’arte pittorica e scultorea.
C’è una difficoltà di fondo a valutare una forma d’arte come la fotografia che non può essere a livello di significato. Anche la fotografia con i principi più sbagliati del mondo ha un perché e deve essere l’autore a dirlo, si può sempre analizzare da un punto di vista tecnico, ma spesso è più utile prima interrogarci su cosa l’autore voleva bloccare.
Imprimere su carta ( o su file digitale) un’espressione o un momento che l’ha colpito o che ha giudicato bello, ma bloccarlo e renderlo “eterno”.
Questo non vuol dire che la fotografia non possa immortalare il movimento, tutt’altro! Le immagini possono raffigurare attimi millesimali e istanti lunghissimi di movimenti, nulla è fermo se ci si pensa bene e per accentuare questi attimi non è detto che il mosso sia un errore…
©Giacomo Mozzi
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