Il corpo disegnato: essere modelle per pittori è tutta un'altra cosa. Di Samantha Schloss, scultrice, stilista e attivista Bodypositive.
21 March 2017
Posare per pittori e disegnatori è tutta un’altra cosa: essere modelle per pittori non prevede sconti, non ci sono filtri e postproduzione, il tempo di posa è lunghissimo. Una “terapia urto” che consiglio a chi tende a non piacersi, a non accettare il proprio corpo.

Una delle cose più stimolanti che faccio nel mio percorso di artista e attivista Bodypositive è fare la modella per i pittori.

Stare nuda e immobile per diverse ore con un gruppo di persone che osservano, misurano, disegnano il tuo corpo. Un’attività con cui ho dimestichezza avendo una formazione artistica in accademie di belle arti e scuole di scultura.

Aiuta a rafforzare la percezione di sè (del proprio sè incarnato, corporeo) e l’autostima.

I pittori non giudicano il corpo, lo disegnano semplicemente, come fosse un oggetto. Del resto è parte del filone del Nudo, disegnare corpi umani come fossero strutture o oggetti, senza giudizio, è anche uno degli insegnamenti di Cèzanne.

Una pittrice ieri mi ha detto “che bella che sei, proprio bella!” e ho sorriso pensando “lo so!” non ho paura a dire che sento di essere bella. Vedo il mio corpo nudo, le pieghe del grasso che lo compone, la pelle a tratti butterata e sono serena, non provo vergogna anche se so che secondo molti dovrei provarla. Io sto bene in questo mio corpo.

Samantha Schloss

* disegno di Alessandro Alghisi

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