Un giro all' Art Factory
26 March 2012
Tanta attesa per la seconda edizione dell’Art Factory alle Ciminiere di Catania.
Inizio ad immergermi in tutto ciò che sono colori, tele, stampe e sculture di tutti i tipi; primo piano e poi anche il secondo. In generale esco soddisfatta ma un po’ perplessa rispetto alla passata edizione, cerco di capirne i motivi.
Osservando dico una frase: quest’anno c’è più pittura e meno fotografia, quando mi incrocia un critico e mi dice: “Menomale! Finalmente non vediamo quella finta arte che si chiama Marina Abramovic”. Io rimango ferma a pensare aspettando che finisse…io che sono sempre nata da quella scuola di pensiero.
Da lontano vedo la scatola della “Farm Cultural Park”, entro e leggo “jesus is coming be generous”, concettualmente potrebbe forse andare bene, ma solo per due secondi. Sperando fosse una cosa originale entro e poi esco in tempo record, sempre più perplessa e sbigottita da un marketing che non apprezzo accostato in questo modo all’arte.
Finalmente inizio a vedere la “luce”quando davanti mi ritrovo la bellezza delle fotografie di Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, tra cui “Nuda Veritas”, incanto e stupore davanti all’eleganza di questo lavoro; rimango estasiata anche dalle gigantografie di Roberto Kusterle, chiaro scuri soffici, grigi eccellenti, soggetti dal fascino soave.
Le pitture che mi hanno più emozionato sono quelle di Carla Bedini, immense, potenti, forti quanto basta per rimanere più di 5 minuti bloccata su una sua sola opera; scostandomi dalla supremazia della Bedini, rimango ad osservare lo stato di attesa del soggetto dipinto da Monica Castanys, che meraviglia la corposità e i colori di quella schiena che parla più di ogni sguardo.
Altri nomi come Domenico Granci, Luigi Ontani, Giovanni Motta, J&peg, Galimberti, Margherita Martinelli hanno bloccato il mio sguardo per più di un 2 minuti.
Cammino e mi dirigo verso l’uscita con un sapore agrodolce, piena di arte e libera da pensieri superflui.

E io vi chiedo:
C'è ancora quella rivalità tra pittura e fotografia? O la contemporaneità conferma l'eclettismo delle arti?
A voi la parola.

Fotografie:
1) Logo art factory
2) Farm Cultural Park
3 )Fotografia "Nuda Veritas" di Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto
4) Fotografia di Roberto Kusterle
5) Pittura di Carla Bedini(opera non esposta alla factory)
6) Stampa su pvc+intervento pittorico di J&peg
7)Monica Castanys
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Commenti 6

Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 anni fa
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator Artista, Critico, Curatore
Marco, infatti se solo si conoscesse meglio tutta la storia dell'arte e qualcosa in più dell'arte contemporanea magari non si darebbero conclusioni affrettate, e sopratutto magari prima di giudicare guardassero un po cosa hanno davanti.
Chi non conosce passato e presente non può intuire un futuro per l'arte.
Grazie del tuo punto di vista Marco!
Marco Lanzotti
12 anni fa
Marco Lanzotti Artista
Cerco di mettere carne al fuoco. rileggendo il tuo scritto mi sono ovviamente soffermato sull'affermazione di quel critico, penso un po' snob perché solitamente lo sono (luogo comune?), e mi viene da pensare che con minimo di conoscenza di storia dell'arte si intuisce che si è sempre cercato di rendere più facile e immediata la tecnica, per quanto possibile, per avere una più ampia divulgazione: Se non so tenere in mano un pennello nulla mi vieta di usare un altro mezzo per fare arte. Portando all'eccesso la "vera" arte si dovrebbe fermare alla Cappella Sistina.
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 anni fa
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator Artista, Critico, Curatore
Ottima osservazione Marco!Grazie..
Marco Lanzotti
12 anni fa
Marco Lanzotti Artista
Dico la mia da pragmatico artigiano: le arti, pittura e fotografia ma non solo, sono mezzi che esprimono uno stato d'animo e trasmettono un'emozione, almeno questo dovrebbe essere l'intento. La difficoltà tecnica è personale, credo in quello che chiamano "talento".
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 anni fa
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator Artista, Critico, Curatore
la parola tempo ha sempre creato degli squilibri..sia sul concetto di era/epoca che si tempo imminente...
ferdinando sorbo
12 anni fa
pochi hanno occhi per vedere il proprio tempo....anche in qui gli occhi-mente-spirito sono rivolti all'indietro....

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