Questa volta Hirst si presenta con un montone morto conservato in formaldeide, e come sempre c'è chi rimane stupefatto da tutto ciò.
Gli animalisti, e non solo, definiscono Hirst un "assassino" e sdegnano chi mette in mostra un animale morto; a tutto questo risponde l’assessore alla cultura Pasquale Giuseppe Macrì sostenendo che l’opera si inserisce nell’iniziativa culturale di Icastica ed è una riflessione sulla morte: «Damien non uccide certo gli animali per realizzare le sue opere».
Infatti è così Damien Hirts non uccide animali, ma c'è chi è comunque contro a questo tipo di "Contemporaneità".
A VOI LA PAROLA....
a cura di Benedetta Spagnuolo
www.benedettaspagnuolo.it.gg
07/06/2014
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