Biografia

Aquilini Stefania , (Manerbio 16 novembre1968) Sotto consiglio degli insegnanti vista l'innata
predisposizione per le materie artisti inizia a frequentare l'istituto d'arte di Guidizzolo (Mn) dove apprende l'amore per la scultura, l'arte del lavorare creta, legno, gesso, cemento, e altri materiali. Dopo il diploma si iscrive all'accademia di belle arti Brera (Mi) ma lascia gli studi per entrare nel mondo del lavoro. -LE ORIGINI- Le prime opere realizzate fino all'anno 1992 furono una sorta di palestra finalizzata ad accrescere attraverso l'esercizio e la pratica il proprio talento, ritenendo che si arriva alla verità solo attraverso la diretta esperienza. Decise di confrontarsi con i grandi del passato tra cui Michelangelo e Botticelli reinterpretando alcune loro opere. -IL PRIMO PERIODO- Dell'anno 1993 fino allanno 1998 inizia una nuova ricerca nella quale non ha più senso ricostruire il processo con il quale i grandi del passato avevano raggiunto quei vertici manifestazione della più che umana grandezza, perché ciò poneva dei limiti al percorso personale. Ne seguirono anni di grande produzione artistica nei quali abbandona la ricerca figurativa spinta dalla necessità di elaborare qualche cosa di personale nel quale potersi Identificare e che coincidesse con la materializzazione della propria parte inconscia. - LA VISIONE EMPIRICA -


COSA C'È DI NUOVO. Le ultime opere realizzate nell'anno 2016 delineano un apparente radicale mutamento, in realtà è un ripercorrere il personale percorso artistico. Due epoche diverse si contrappongono in una giocosa rivisitazione dove passato e sperimentazione si mescolano. Ad essere indagata è l'opera stessa. Reinterpretando le proprie opere, vengo proposti argomenti di riflessione dove gli strumenti dell'arte si fondono con le tendenze recenti. Nasce così un profondo confronto dove, la pittura è la materia nella quale si cela una nuova idea che a sua volta porta ad un radicale mutamento dove da un'immagine nascono altre immagini. Vengono contrapposte diverse modalità di raffigurazione che come una genesi visiva contengono in sé l'opera originale. L'attenzione non è più in relazione diretta con l'oggetto ma liberatasi dallo stato di soggezione con la realtà l'arte si interroga sulla propria identità e questo a comprova che nel mondo dell'arte non ci sono limiti.

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