Biografia
Salvatore Morgante nasce ad Agrigento nel 1976.
Artista eclettico, autodidatta, da qualche anno si interessa alla pittura, attraverso una continua ed incessante ricerca di stile, tecniche e forme di espressione.
Esteta spontaneo, amante della materia, ricercatore di emozioni, fotografo di stati dell’anima; la sua produzione è composta da contrasti: incertezza e sicurezza, profondità ed elevazione alla luce, razionalità ed estro, colori ed ombre, gesti e immobilità.
L’innata vocazione all’impalpabile e la grande curiosità che lo contraddistinguono hanno portato Salvatore Morgante a esplorare quante più discipline possibili, ponendo l’arte e l’ordine come filo conduttore del proprio pensiero.
Esperto conoscitore del colore e delle proporzioni - anche grazie all’attività professionale di grafico e art director che svolge da un decennio - è un appassionato di fotografia e tecniche di ripresa video. Gli interessi multidisciplinari, la ricerca delle ossessioni, e una fillotassi strutturale di pensiero hanno contribuito a creare una figura complessa e articolata, distaccata dallo spirito sociale, capace di osservare in maniera lucida e analitica, priva di ansie intellettuali.
Un artista “normale", Salvatore Morgante, la cui normalità diventa filtro tra il sé e gli altri, per creare un individualismo unico, riflessivo, che rifiuta il concetto di artista “folle” e “dissoluto” a favore di un artista-uomo che inevitabilmente è costretto a creare per essere vivo.
La mia arte è fatta di momenti, sensazioni, emozioni.
Stati d’animo che si riversano sulla tela attraverso il colore, la materia, il gesto. Un impulso irrefrenabile mi costringe a creare, la mia vita e la mia arte sono oggi un tutt’uno.
Ogni cosa è motivo di ispirazione: una frase, un pensiero, un suono, un profumo, un colore. I luoghi, il tempo e lo spazio influenzano le mie creazioni, ne diventano parte integrante. L’attimo creativo è un susseguirsi di cogitazione ed istinto. Migliaia di attimi diversi, stimoli discordi e colori in contrasto mi permettono di mostrare al mondo ciò che mi dà vita da dentro. Talvolta è un grido, altre un sospiro, altre ancora contemplazione. Ma è pur sempre vita.
La mia arte parla ai cuori, alle menti ma soprattutto all’anima: un’Anima che vive, autonoma, nei solchi che lascio nella materia, negli occhi e, spero, anche nel cuore.