Biografia

Nell’ anno 2011, appena conclusa l’Accademia Ligustica di Belle Arti (Genova), formammo il “LABADANzky” con la semplice e primordiale intenzione di catalizzare abilità e mezzi individuali, per poter realizzare progetti artistici più ambiziosi e complessi; principalmente nell’ambito dell’arte concettuale e della street art.
Nell’arco di pochi mesi iniziammo a interessarci alle tematiche relative l’arte Relazionale, le quali, unite alle metodologie espressive riconducibili alla street art e “site specific” ci hanno spinto alla produzione quasi seriale di oggetti “estranianti” da collocare sul territorio urbano.
Oggetti che, utilizzando elementi e materiali tipici del contesto cittadino (quali cemento, metallo, segnaletica stradale, luci semaforiche ecc..), catturassero l’attenzione e la curiosità del passante interrompendo il continuum spaziale e concettuale del tessuto urbano e sollecitando interrogativi sul perché della loro collocazione e su quale sia il significato che racchiudono.
I primi “oggetti estranianti” erano essenzialmente un esercito di buffe creature: orsacchiotti , incerti “pupazzoidi” malinconici e strane creaturine di sorta; realizzati a mano, in cemento armato tramite colatura in stampi appositamente realizzati, di dimensioni comprese tra i 30 e i 150 cm . Dipinti a mano, a pennello ed aerosol,  venivano assicurati agli elementi di segnaletica verticale tramite catenacci e lucchetti.
Nell’arco dell’anno vennero prodotti 313 pezzi che vennero distribuiti in ambito urbano genovese in un area compresa tra Pegli, Nervi e Staglieno, con alcuni “spin off” a Torino, Alessandria e Livorno.
In seguito la struttura delle installazioni mutò attorno al mutare delle esigenze creative : cominciarono a prendere sembianze sempre più robotiche e dimensioni più imponenti. Anche il regime dei materiali impiegati cambiò notevolmente, iniziammo ad utilizzare materie prime più immediate , leggere e soprattutto altamente riciclabili, quali: cartone, pvc, nylon,ecc … (opportunamente trattati per resistere agli agenti atmosferici) pur mantenendo le modalità espressive sopra descritte.
Questo processo di “osmosi” culturale con la struttura stessa della città, si è plasmato e modificato da un’installazione all’altra fino a creare l’attuale modus espressivo che ci contraddistingue.
A oggi le nostre produzioni sono costituite prevalentemente da esseri robotici di grandi dimensioni (da scala umana in su) o accessori ammiccanti a tecnologie bellico/futuristiche, applicate agli elementi di segnaletica orizzontale tramite un semplice ma robusto sistema ad incastro e, nel caso delle installazioni più voluminose, un elementare telaio interno in legno.
La documentazione video/fotografica relativa alla maggior parte delle installazioni effettuate dal collettivo, dal 2011 ad oggi,la si può trovare all’interno del nostro profilo e pagina facebook
2009: vincitore Premio di pittura “Langer Heinrich”
2009: Asta benefica d'arte presso Palazzo della Borsa di Genova
2010: mostra collettiva presso G.A.M. Genova
2010: laureato presso Accademia Ligustica di Belle Arti. Con votazione 110 e lode
2011: premio Inail “inforun-art”
2012: urban istallation presso “festival della scenza” Genova
2012: campagna installativa urbana “non calpestare i palmipedoni “
2012: installazione permanente presso circolo “Randal” Sestri Levante
2013: Smak genova
2013: mostra collettiva presso Satura Artgallery
2013: finalista presso “Cartasia” biennale d'arte
3013: campagna installativa urbana “controllo elettronico della serenità”
2014: mostra personale “ the truth abouth p-inocchio” presso Gko Gallery, Tolosa ,Spagna
2014: mostra collettiva presso Maison de Mageritdoll (Spagna)
2014: Lucca Comix
2014: Smak Genova
2014: campagna installativa: “controllo elettronico della serenità 2.0”
2015: Artcore 2015.
2015:TecnoNart (Trieste)
2015: vincitore concorso europeo MED3-R “Reuse” sezione “street plastic”
2015: campagna installativa “controllo elettronico della serenità 2.1”
2015: “cartasia” biennale d'arte

collaborazioni con case produttrici estere quali Goodleg toys (Germania), Kaiju lab (Giappone) , ecc..