Biografia
Luigi Poiaghi, nasce a Corsico, (Milano). La sua formazione si situa in un ambito vocato all’arte già a partire dal contesto familiare. La scelta dell’Accademia di Brera, colloca Poiaghi giovanissimo nel cuore delle vicende artistiche di una Milano carica di esperienze figurative centrali nell’Italia degli anni settanta. A Milano vive ed opera fino al 1978 partecipando attivamente ed esponendo il suo lavoro in numerose gallerie pubbliche e private. In particolare la collaborazione con lo Studio Gastaldelli, la Eros galleria, la Galleria De Marco gli consentono di accostare il proprio lavoro a quello dei grandi artisti del momento, di conoscere lo scultore Fausto Melotti e di frequentarne lo studio.
Nel 1978, a seguito di un concorso nazionale, è a Bellaria (RN) per la realizzazione di una scultura di grandi dimensioni, dedicata alla Resistenza. Da allora le sue frequentazioni in Romagna si intensificano, e nel 1981 si trasferisce definitivamente a Verucchio, in Valmarecchia, dove tuttora vive svolgendo l’ attività di artista. Anche se la provincia induce Poiaghi a riflessioni più intime, i rapporti si mantengono numerosi. Infatti nel 1988 realizza la replica di “Atalanta e Ippomene”da Guido Reni per la mostra “Museo dei Musei tenutasi nello stesso anno a Firenze, Palazzo Strozzi e successivamente a Tokio e a New York. Nel 1993 crea il dittico dell’ “Angelo coi baffi” che, liberamente ispirato alla poesia di Tonino Guerra, costituisce a Pennabilli “il museo con un quadro solo”. Nel 1996, Dino Gavina, lo invita ad allestire una personale a Bologna, nel suo spazio di via Altabella, progettato da Carlo Scarpa. In quei lavori il segno, non più asservito alla figura, ritorna ad essere evocativo e sensibile: esili tracciati, quasi fragili reliquie su supporti morbidi e sempre più lavorati.
Nel 1998 è invitato ad esporre lavori degli anni settanta alla mostra 53/85 “Ricerche Artistiche a Rimini nel secondo novecento” e nel 2001 ad esporre nella mostra di Cesena “La pittura del novecento in Romagna” a cura di Claudio Spadoni. Nello stesso anno è invitato, ancora da Dino Gavina, alla collettiva “A. Bonalumi, P. Gallerani, C. Olivieri, L. Poiaghi, E. Ricci”, nella rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro a cura di Silvia Pegoraro. Tra le sue ultime personali, quella del 2010 presso i Musei Comunali di Rimini e quella del 2011 presso Amarte-Galleria di Ravenna. Vi espone la sua produzione recente dove il segno filiforme diventa parola, trapuntata o addirittura ricamata su morbidi teli bianchi. Dopo aver vinto il concorso, bandito dalla Repubblica di San Marino, nel 2011 realizza, davanti all’Ospedale di Stato, “come un volo di colombe”: una scultura di grandi dimensioni, ispirata ai valori della solidarietà, della pace e della libertà.
Ultimamente, da hobby segreto, la fotografia ha assunto, per lui, carattere di vera e propria necessità espressiva. rivelandosi aspetto importante della sua attività. Infatti nel 2011 il comune di Verucchio dedica una mostra al suo portfolio “Ritratto per assenza”. Nel 2012, con lo stesso portfolio, è invitato alla rassegna “Face Photo News” di Sassoferrato, dove gli viene assegnato il premio sul tema “ la bellezza”. I commenti entusiastici e le sollecitazioni di Silvano Bicocchi, Christian Gattinoni e di Marck Power, lo convincono a pubblicare “ritratto per assenza”: il suo primo libro di fotografia, Pazzini Editore. Nel 2013 nell’ambito di Rimini Fotografia, è invitato ad allestire una sua personale di fotografia presso il museo della città.
Del suo lavoro hanno scritto, tra gli altri: Adriano Altamira, Guido Almansi, Dede Auregli, Silvano Bicocchi, M.Virginia Cardi, Luca Cesari, Vittoria Coen, Alberto Colognato, Enzo Dall’Ara, Roberto Daolio, Gerardo Filiberto Dasi, Alberta Fabbri, Dino Gavina, Christian Gattinoni, Rita Giannini, Ivo Gigli, Sidney Gilbert, Tonino Guerra, Rosita Lappi , Gian Lorenzo Mellini, Silvia Pegoraro, Aldo Rostagno, Claudio Spadoni.